"Lunedì, il Consiglio di ministri convocato per approvare il decreto dignità di Di Maio, ha approvato anche "un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la cessione, a titolo gratuito, di unità navali da parte del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera italiana e della Guardia di Finanza, a supporto della Guardia Costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici."

Responsabili della scelta il premier Giuseppe Conte, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi, il Ministro dell’interno Matteo Salvini, il Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli.

Così, lo stesso Toninelli aveva anticipato la decisione.



In base a ciò che sostiene il governo, le 10 motovedette regalate alla Libia dovrebbero contrastare i traffici di esseri umani, salvaguardare la vita umana in mare e contenere la pressione migratoria, "anche in un’ottica di tutela delle frontiere esterne e di prevenzione di potenziali rischi di infiltrazioni da parte di soggetti contigui alle organizzazioni terroristiche."

Senza comunicare il tipo di motovedette donate ai libici ed il relativo costo, nel decreto approvato lunedì si stanziano anche dei fondi per "garantire la manutenzione delle unità navali cedute dal Governo italiano a quello libico e lo svolgimento, da parte delle forze armate e di polizia italiane, delle attività "addestrative e formative del personale della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici."

Per evitare che le Ong presenti ancora in mare si facciano carico, a spese proprie, dei migranti del Mediterraneo, il governo  - che tra i vari slogan ha quello in cui sostiene di tutelare per primi gli interessi degli italiani - spende i soldi degli italiani per regalare ai libici delle navi e per istruirli nel modo in cui debbano poi usarle.

In questo modo, secondo i ministri del governo giallo-verde, le Ong non prenderanno a bordo i migranti e lo stesso non accadrà con le navi della nostra Guardia Costiera e non ci sarà così il "rischio" che questi possano poi venire sbarcati in Italia.

Questa è la logica del governo del cambiamento. Logica, però che evita accuratamente di rispondere ad alcune domande. Ad esempio...

Perché deve essere l'Italia a donare 10 motovedette (ma non ne erano state annunciate 12?) ai libici? Perché non contribuiscono anche gli altri Paesi europei? Una motovedetta regalata da ogni membro dell'Unione ed i libici avrebbero una flotta con cui potrebbero pattugliare tutta la costa. Perché l'Italia non ha preteso che anche gli altri membri dell'Unione, compresi i Paesi del gruppo di Visegrad, contribuissero al "dono" ai libici?


L'altra domanda è conseguente. La pone indirettamente, Karline Kleijer, responsabile per le emergenze di Medici Senza Frontiere, in una dichiarazione di qualche giorno fa.

«Gli stati membri dell'UE stanno abdicando alla loro responsabilità di salvare vite e deliberatamente stanno condannando le persone a essere intrappolate in Libia o a morire in mare.

Lo fanno essendo pienamente consapevoli delle violenze e degli abusi estremi che migranti e rifugiati soffrono in Libia. MSF esorta i governi europei a mostrare un po' di decenza e ricorda che stiamo parlando di vite umane e sofferenze umane. Possono iniziare impegnandosi nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare e facilitare lo sbarco rapido nei porti sicuri più vicini, che non sono in Libia.

Le persone intrappolate nei centri di detenzione libici sono in gran parte prive di assistenza, dal momento che l'accesso alle organizzazioni umanitarie internazionali, inclusa MSF nonché l'ONU, è notevolmente limitato. Questo riduce la possibilità di monitorare la situazione e di poter fornire protezione.

Nel corso dell'ultimo mese, MSF è stata tuttavia in grado di accedere a quattro centri di detenzione e ha condotto oltre 3.000 visite mediche. Le équipe mediche hanno riscontrato che i principali problemi di salute sono legati alle cattive condizioni di vita, incluso il sovraffollamento e la mancanza di acqua o servizi igienici sufficienti. ...

Salvare vite in mare non è un crimine. Il messaggio che viene dai governi europei è forte e chiaro: l’assistenza umanitaria non è benvenuta. Le ONG sono il capro espiatorio di una tattica creata per distogliere l’attenzione dalle questioni reali: la mancanza di solidarietà o di visione e un sistema di asilo inadeguato.

Queste azioni ci bloccano e ci impediscono di svolgere il lavoro che i governi dell'UE non riescono a fare, mentre disumanizzano le persone in stato di bisogno. Ogni morte causata da queste misure è ora nelle loro mani.»


Già è proprio questo il punto: gli annegamenti e la morte. I vari Salvini, Di Maio, Toninelli... così come altri politici di altri Paesi fanno dichiarazioni dove vogliono dimostrare la loro solidarietà e la loro umanità quando, in realtà, della vita delle persone non se ne preoccupano affatto.

Salvini si fa i selfie sorridente ed entusiasta complimentato dalla gente per aver impedito alle navi delle Ong di poter operare e, eventualmente, salvare in mare aperto dei naufraghi. Questo è quanto...

Solo negli ultimi giorni sono morte al largo della Libia quasi 300 persone.