Venerdì pomeriggio si è svolto, al ministero dello Sviluppo, l'incontro tra sindacati, governo e rappresentanti di ArcelorMittal, presente l'a.d. Morselli, sul recesso da parte dell'azienda franco-indiana relativo all'acquisto della ex Ilva.
Lucia Morselli, nell'occasione, ha confermato anche ai sindacati che ArcelorMittal ha deciso di andarsene, che il recesso è in corso e che, a suo dire, le condizioni per applicarlo ci sono. In pratica, l'appuntamento odierno che per qualcuno poteva sembrare lo spiraglio per una trattativa è servito in realtà per ribadire, da parte di ArcelorMittal, anche ai sindacati la volontà di andarsene dall'Italia.
Oggi a Milano i commissari, tramite i loro legali, hanno depositato il ricorso cautelare d'urgenza (ex articolo 700) contro la causa promossa da ArcelorMittal. Atto dovuto e atteso per questa settimana.
Ma sul fronte giudiziario, da sottolineare che della vicenda ha iniziato ad occuparsene anche la Procura della Repubblica di Milano che ha aperto un fascicolo esplorativo per verificare l'eventuale sussistenza di ipotesi di reato.
Che cosa vuole verificare la Procura? Che in quello che ArcelorMittal sta facendo non sia configurabile l'ipotesi di una condotta, rilevante sul piano penale, finalizzata a causare l'eventuale depauperamento del ramo d'azienda, cioè dell'ex Ilva.
Il procuratore Generale di Milano, Francesco Greco ha assegnato il procedimento ai due magistrati già titolari di quello relativo alla bancarotta dell'ex Ilva.
Una notizia non del tutto irrilevante, quest'ultima, visto che ArcelorMittal avrebbe fatto lo stesso "giochetto" che sta mettendo in atto a Taranto anche in altri Paesi in giro per l'Europa. notizia che lo stesso Conte riporta nel commentare l'incontro odierno:
"È stato depositato il ricorso ex art.700 cpc al fine di fermare il depauperamento di un asset strategico del nostro sistema industriale come lo stabilimento ex Ilva di Taranto.Il Governo non lascerà che si possa deliberatamente perseguire lo spegnimento degli altiforni, il che significherebbe la fine di qualsiasi prospettiva di rilancio di questo investimento produttivo e di salvaguardia dei livelli occupazionali e la definitiva compromissione del piano di risanamento ambientale.ArcelorMittal si sta assumendo una grandissima responsabilità, in quanto tale decisione prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all'economia nazionale. Di questo ne risponderà in sede giudiziaria sia per ciò che riguarda il risarcimento danni, sia per ciò che riguarda il procedimento d’urgenza.Ben venga anche l’iniziativa della Procura di Milano che ha deciso di intervenire in giudizio e di accendere un faro anche sui possibili risvolti penali della vicenda".
Sulla stessa linea anche la dichiarazione del ministro dello Sviluppo, Patuanelli...
Naturalmente i sindacati, ricordando che occorrono molti mesi e molti soldi per far ripartire un altoforno una volta spento e definiscono illegittimo quanto ArcelorMittal ha messo in atto, ricordando che c'è un accordo in corso e che questo va fatto rispettare in tutte le sue parti, plaudendo al ricorso dei commissari e all'intervento della procura di Milano.