Stavolta, i ministri dell'Energia dei Paesi membri dell'Ue, a maggioranza, hanno concordato di fissare a 180 euro per MWh il tetto dinamico, il cosiddetto price cap, ai prezzi del gas naturale.

Prima dell'entrata in vigore del meccanismo, fissata per il 15 febbraio, ACER ed ESMA presenteranno un rapporto di analisi, per illustrare eventuali sui possibili effetti negativi sull'applicazione del tetto, ha dichiarato la commissaria all'Energia Simson, sottolineando che la Commissione sospenderà ex ante l'attivazione del meccanismo, se l'analisi dovesse dimostrare che i rischi del price cap superassero i benefici. Sono state approvate anche cause di salvaguardia che prevedono la sospensione del tetto anche quando questo dovesse essere entrato in vigore. 

Il tetto si attiverà nel caso in cui vi sia uno sforamento della soglia del prezzo massimo definito per 3 giorni consecutivi, incluso il superamento di uno spread di 35 euro dei prezzi del gas naturale nell’Ue rispetto a un paniere di altri indicatori internazionali sul Gnl. 

L'Ungheria di Orban ha votato no al provvedimento, mentre Olanda e Austria si sono astenute.

Così la commissaria Simson ha commentato l'accordo:

"Sebbene sia importante che oggi abbiamo concordato di limitare il prezzo del gas, è altrettanto importante che ora possiamo andare avanti trasformando in realtà l'acquisto congiunto di gas, accelerando le autorizzazioni, creando un nuovo parametro di riferimento per il GNL e rafforzando la nostra solidarietà energetica. Il meccanismo di correzione del mercato ci sarà utile solo se applicato insieme a queste ed altre misure sul risparmio del gas e sul sostegno ai consumatori.Ma il nostro lavoro non si ferma qui. Dovremo continuare a prepararci per il prossimo inverno, tenendo presenti i nostri obiettivi di politica energetica. Abbiamo compiuto oggi due passi importanti su questa strada, concordando gli orientamenti generali sulla direttiva REPowerEU e sul regolamento sul metano. La Commissione continuerà inoltre il suo lavoro per riformare il mercato dell'elettricità e avvieremo presto una consultazione pubblica per guidare il nostro lavoro su questa importante politica. Oggi ho informato i ministri sullo stato dei lavori.Infine, permettetemi di menzionare l'argomento che non possiamo mai dimenticare: l'Ucraina. La brutale invasione della Russia continua, così come gli attacchi mirati alle infrastrutture energetiche. Ieri sera a Kiev c'erano quasi meno 10 gradi e milioni di persone in Ucraina sono senza elettricità e riscaldamento.Dall'inizio della guerra, abbiamo aiutato l'Ucraina a mantenere in funzione il suo sistema energetico, fornendo le attrezzature necessarie e l'assistenza per la ricostruzione e per ripararne i guasti.Il meccanismo di protezione civile si è dimostrato uno strumento rapido ed efficace per il Fondo di sostegno energetico assegnato all'Ucraina che  dispone ora di oltre 61 milioni di euro, mentre l'Ue sta istituendo un nuovo polo energetico di supporto in Polonia. Tutto questo deve continuare e intensificarsi l'anno prossimo". 

E la Russia come ha accolto questo provvedimento dell'Ue?

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che quanto concordato è

"una violazione del processo che forma i prezzi sui mercati. Qualsiasi riferimento a un tetto è inaccettabile".

Ma la Russia ha bisogno di tempo per soppesare pro e contro, per decidere poi quale potrà essere la risposta migliore a quella che Peskov ha definito come nuova sanzione sul gas.

"Certamente, ci vorrà del tempo per soppesare a fondo tutti i lati positivi e negativi quando si elaborano soluzioni. Sapete che il processo petrolifero è un po' lungo. Tuttavia, [la risposta di Mosca al tetto del prezzo del petrolio, ndr] sarà resa nota. Lo stesso accadrà con il gas", ha detto il portavoce del Cremlino.