La settimana scorsa il piccolo centro di Roccaraso ha subito uno dei momenti più difficili della sua storia di rinomata località sciistica del centrosud. Oltre 10 mila persone provenienti soprattutto dall’area partenopea, spinti dall’invito lanciato dai numerosi TikToker presenti nell’area campana a trascorrere una giornata sulla neve a basso costo hanno letteralmente preso d’assalto la piccola cittadina che non ha retto all’invasione di circa 220 bus sommati alle numerose autovetture che di fatto hanno paralizzato le strade di collegamento. La reazione del primo cittadino non si è fatta attendere dopo la forte polemica scatenatasi il giorno dopo del misfatto: non solo obbligo di circolazione a targhe alterne con un limite dei pullman ma anche punti di carico e scarico obbligati prima dell’ingresso di Roccaraso e Il rafforzamento delle forze dell’ordine a protezione del territorio.
C’è da dire che Roccaraso ha sempre ricevuto tanti turisti provenienti soprattutto dalle aree del centro sud sin dagli anni venti dello scorso secolo, quando la famiglia reale frequentava in modo abbastanza continuo le sue piste sciistiche, lanciando una “moda virale” a mo’ di TikToker attuali, soprattutto tra la nobiltà dell’epoca. Ovvio che le condizioni attuali permettono un allargamento ai ceti intermedi di poter disporre di un potere di spesa che consente una vacanza sulla neve ma, a mio avviso il “low cost way” adottato con la complicità dei vettori partenopei è stata una delle cause scatenanti all’effetto di overtourism, da sommare a una condizione problematica di gestione, abbastanza frequente in alcune destinazioni turistiche durante l’alta stagione.
Per fronteggiare questo tipo di problema crescente nell’era attuale e che di fatto impatta negativamente sull’ambiente naturale e sulla gestione urbana, occorre adottare strategie che coinvolgono anche l’obbligo di attenersi a disposizioni drastiche ma propedeutiche alla salvaguardia dell’area e alla buona fruizione degli elementi turistici di una destinazione.
Una delle prime azioni da adottare è il controllo degli accessi anche attraverso la prenotazione obbligatoria di tutti i servizi componenti il “contenitore turistico” del territorio (alberghi e strutture ricettive, vie di accesso alla destinazione, piste sciistiche in questo caso). Tale, limiterebbe gli afflussi non organizzati e consentirebbe una gestione equilibrata degli Ospiti.
Anche la tecnologia consente di avere strumenti altamente efficaci dediti al controllo dell’ambiente e ai comportamenti scorretti e a tal riguardo un potenziamento del sistema di videosorveglianza coadiuvata con l’uso di droni soprattutto per monitorare le aree più sensibili, permetterebbe di individuare i soggetti rei di comportamenti scorretti e sanzionarli pesantemente, rimanendo nell’esortazione del principio di legge “sed lex, dura lex”.
Rimane comunque di estrema importanza diffondere elementi educativi e di sensibilizzazione sull’importanza di rispettare l’ambiente e le regole locali, completamente assenti anche nei costosi e faraonici spot pubblicitari che tendono a magnificare un territorio senza far giungere il messaggio relativo alle controindicazioni sull’uso errato degli elementi di una destinazione. Senza far riferimento al mezzo televisivo che assume oggi, connotati obsoleti nella promozione di una destinazione e perde terreno nei confronti delle note piattaforme social che di fatto hanno prodotto un risultato enorme e sarebbero a mio avviso, più efficaci per diffondere consapevolezza di come “essere turisti oggi”
Per dirla in un modo metaforicamente brutale, come le famose raffigurazioni dei pacchetti di sigarette che al piacere del fumo (per alcuni) menzionano i danni che questo produce. Penso che una “Campagna di consapevolezza” produrrebbe in uno spot pubblicitario social di una destinazione, un effetto maggiore quale livello attrattivo perché chiunque sarebbe dell’idea di fruire di una vacanza in una condizione che non rispecchia certamente l’episodio di Roccaraso e dove viene messo in risalto un’auspicata attenzione dell’amministrazione locale verso un atteggiamento indirizzato verso un Turismo responsabile.