14 maggio, Palazzo Pirelli: presentazione del tour "Riparti Lombardia", iniziativa promossa dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lombardo per pianificare al meglio la "fase 2".
Era presente all'appuntamento anche il presidente della regione, Attilio Fontana, che si è lanciato in iperboliche affermazioni relative alla gestione del contagio in Lombardia.
"La sanità lombarda ha fatto bene rispetto ad altre regioni". "Noi siamo tra le migliori regioni, al pari del Veneto e poco sotto la Valle d'Aosta", ha detto poi Fontana parlando dell'indice di contagio. "Non dobbiamo farci spaventare dai numeri, perché noi siamo dieci milioni e i numeri sono molto diversi". "Il dato dell'indice di contagio dimostra che le scelte fatte sul contenimento del virus hanno dato risultati positivi". "Siamo partiti da una situazione di gran lunga peggiore come numeri, violenza e aggressività di questo virus" e "siamo riusciti a contenerlo talmente bene che oggi siamo tra le 3 o 4 regioni che hanno il migliore indice di diffusione del virus".
Al 14 maggio, in Lombardia si registrano 83.820 casi totali di Covid-19 con 15.296 deceduti, mentre 29.956 sono le persone ancora contagiate. Il tasso di mortalità si avvicina al 20% ed è il più alto registrato in Italia.
Negli ospedali di Codogno e della bergamasca si sono trattate persone affette dal contagio senza valutare la possibilità di testarne la positività in base ai sintomi riportati, nonostante già da più di due settimane fosse stata dichiarata l'emergenza nazionale per l'epidemia.
La regione Lombardia non ha preteso e nulla ha fatto per chiudere la provincia di Bergamo, così come aveva fatto per alcuni comuni del lodigiano, per non fermare le attività delle aziende che vi operano, con il risultato di aver fatto aumentare il contagio.
La sanità lombarda strutturata per gestire i pazienti soprattutto negli ospedali non è attrezzata per supportare i malati nelle proprie abitazioni. Centinaia, molto più probabilmente migliaia, di lombardi sono morti a casa, con coronavirus, senza avere un'adeguata assistenza e senza finire nel numero dei morti ufficiali.
Le Rsa lombarde dove la regione ha mandato i malati di Covid dimessi dagli ospedali, guariti ma ancora positivi, sono diventate un cimitero con migliaia di morti che, anche in questo caso, non sono finiti nelle statistiche ufficiali della regione.
Di un simile bilancio, che è il bilancio di una tragedia senza precedenti, Attilio Fontana ne è in parte responsabile come presidente della Regione, per quello che ha fatto, non ha fatto o avrebbe potuto fare. Chiunque, con tali numeri sulle spalle, avrebbe evitato qualsiasi tono trionfalistico dicendo tutt'al più che quanto è stato fatto in Lombardia non è stato fatto al meglio o, perlomeno, non in maniera sufficiente.
Ma non Attilio Fontana!