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Lamorgese annuncia una stretta nei controlli anti-Covid, ma le regole non valgono per tutti...

Questo il comunicato diffuso dal ministero dell'Interno il 1 aprile: 

"Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto questa mattina al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per un punto di situazione connesso all’emergenza sanitaria ancora in corso, alle misure adottate per contenere il contagio da Covid-19 e alle loro ricadute sul quadro economico e sociale.Anche in vista delle imminenti festività, è stato previsto il rafforzamento delle attività di prevenzione e di controllo del territorio, con la convocazione dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, e dell’attività di vigilanza, specialmente verso gli obiettivi sensibili.L’attenzione dei dispositivi territoriali di controllo sarà rivolta, come lo scorso anno, alla verifica del rispetto delle vigenti misure di contenimento del contagio, con particolare riguardo a quelle riguardanti i divieti per gli spostamenti. Verranno intensificati i controlli nelle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, nei parchi, sui litorali, sulle arterie stradali e autostradali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti.Sono stati, quindi, evidenziati i controlli quotidiani effettuati dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, sull’osservanza delle misure adottate dal Governo per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, nei confronti di 38 milioni 894 mila 431 persone e 9 milioni 795 mila 830 esercizi commerciali (11 marzo 2020-28 marzo 2021).All’incontro hanno partecipato il capo di gabinetto del Viminale, il Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica sicurezza, i comandanti generali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il Sottocapo di Stato maggiore della Difesa, il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria, i vertici degli organismi di informazione di sicurezza e il capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione dell’Interno".

Adesso, però, la ministra Lamorgese dovrà spiegare alla prima persona che verrà sanzionata dopo la sua dichiarazione di ieri per quale motivo, invece, il senatore Matteo Renzi non è stato fatto oggetto di alcun provvedimento, visto che, nonostante domenica scorsa sia andato in Bahrain, al suo ritorno non ha osservato, come prescritto dal ministero della Salute, il periodo di quarantena obbligatorio per tutti coloro che rientrano dall'estero, intervenendo martedì pomeriggio al Senato con la dichiarazione di voto sul Family Act.

Perché al senatore Matteo Renzi dovrebbe essere concesso di violare le regole senza pagar pegno, mentre al sig. Mario Rossi no? In fondo è una domanda molto semplice e la risposta, se esiste, non dovrebbe essere difficile da dare.

Per la ministra Lamorgese c'è anche la domanda di riserva, che riguarda Matteo Salvini, ma bisognerà attendere ancora qualche ora per potergliela fare, in attesa di vedere se almeno il segretario della Lega rispetterà la quarantena che il ministro Speranza ha imposto anche per coloro che si recano in Europa. Giovedì Salvini è volato a Budapest. Nel caso rientri in Italia domani, dovrà starsene a casa per almeno cinque giorni. Vedremo se questo Matteo sarà più ligio alle regole rispetto all'altro.

In ogni caso, se le regole devono essere rispettate dagli italiani "semplici" (nel senso di non essere investiti di alcun incarico pubblico), ancor di più dovrebbero esserlo da parte di un senatore semplice,  come Renzi si è autodefinito, forse perché l'attività di senatore è secondaria e solo funzionale a quella principale di lobbista.

Che la  Lamorgese  batta un colpo se tiene alla sua credibilità e, più in generale, a quella del Governo di cui fa parte.
 

Autore Marzio Bimbi
Categoria Politica
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