Esteri

Negoziati sul disarmo alle ortiche: la Germania piazzerà i missili USA di nuova generazione

A latere del vertice NATO a Washington di luglio, tedeschi e americani avevano fatto un annuncio inizialmente passato in sordina. Avevano infatti comunicato l’installazione per il 2026 di missili di ultima generazione sul territorio della Germania. Oggi, però, visti gli sviluppi del conflitto e le rivelazioni dei media americani sulla responsabilità ucraina nella distruzione del Nord Stream, l’opinione pubblica tedesca si è innervosita. Pure i parlamentari del Bundestag hanno preteso maggiori spiegazioni. Ma dalla cancelleria federale vanno avanti per la strada già tracciata, posto che hanno persino realizzato l’apparato di comando per i nuovi missili.

Washington ci tiene a precisare che tale dispiegamento ha carattere “episodico”. E poi non li definisce proprio missili, ma “capacità avanzate” per mostrare il proprio impegno di deterrenza ai membri europei della NATO. Purtroppo tale iniziativa congiunta USA-Germania butta alle ortiche i contatti e i colloqui con la Russia a proposito del disarmo e dell’equilibrio, rovinati dall’uscita di Washington dal Trattato INF nel 2019. E seppure non vengano montate le testate nucleari sui missili americani in Germania, questi ultimi costituiscono una provocazione a Mosca, se non proprio una minaccia.

Non si tratta di missili tali da modificare gli equilibri continentale, ma li scuotono decisamente. Infatti la gittata dei missili alati Tomahawk è di 1600 chilometri, cioè sono in condizione di colpire la regione di Kaliningrad, la Bielorussia e poi la Russia occidentale. Poi ci sono gli ipersonici Dark Eagle LRHW (Long-Range Hypersonic Weapon), che possono colpire il territorio russo in profondità. Gli altri razzi che dovrebbero essere piazzati in Germania da Washington sono Standard Missile 6 (SM-6) che sono multifunzione, cioè ideati per colpire obiettivi a terra, in mare e in aria. Gli americani insistono a dire che tale dispiegamento non ha e non avrà carattere nucleare. 

Al di là delle dichiarazioni, comunque, c’è da dire che fortunatamente sarebbe al momento troppo difficile e costoso per gli USA realizzare la trasformazione di quei missili in vettori con testata nucleare.

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Autore francescoflachi
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