In fila in farmacia. Davanti a me c'è una signora molto anziana ma ancora in gamba. Una giovane donna che spinge un passeggino con un bimbo di pochi mesi chiama la signora anziana per salutarla. Dopo lo scambio di convenevoli, la giovane mamma si congeda dicendo che deve portare il bebè dal pediatra per la vaccinazione.

Quando madre e figlio se ne sono andati, faccio i complimenti all'anziana per il bel nipotino, lei mi dice di essere la bisnonna e di avere 93 anni. Le faccio notare che porta molto bene la sua età: mi risponde con un “sono d'anteguerra”.

Negli anni in cui la signora era una neonata non credo si vaccinassero gli infanti a go go per qualsiasi cosa, senza motivi validi e razionali, presumibilmente solo per vendere vaccini e mandare in vacca le difese immunitarie naturali: queste cose le fanno oggi.

E' vero che 90 anni fa la mortalità infantile era più alta, le condizioni igienico-sanitarie spesso disastrose, i medici meno aggiornati e preparati e con meno mezzi a disposizione quindi, ovviamente, solo i più forti sopravvivevano. Ma non c'è bisogno di tornare a quei tempi, basterebbe usare con discernimento ed onestà le cose positive che abbiamo ottenuto con il progresso, tutelare la salute delle persone, non pensare solo ad ingrossare il conto in banca di big pharma & sodali senza porsi alcuno scrupolo. Altrimenti, viene da chiedersi: il piccolo bisnipote avrà davanti la vita sana e lunga che ha avuto la bisnonna?