Vincenzo De Luca sembra essere nel pallone, prima dice no all'asporto, nell'ultima ordinanza, poi cambia idea.
La sua giustificazione, un mero errore materiale di trascrizione.
Ancora un'ordinanza questa volta di rettifica del provvedimento adottato dal governatore Vincenzo De Luca rende noto che nella precedente ordinanza, quella di stamattina, "per un mero errore materiale" risultano omesse prima della dicitura "è fatto divieto" le parole "dalle 22:30".
Il testo, nella versione che era stata così proposta, faceva intendere che fosse vietato l'asporto.
"A tutti gli esercizi di ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, vinerie e simili), dalle ore 22,30 - è scritto invece nella ordinanza corretta - è fatto divieto di vendita con asporto. Sono esclusi dal divieto gli esercizi di ristorazione che ordinariamente svolgono attività di asporto con consegna all'utenza in auto, i quali possono esercitare la propria attività nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti, assicurando un sistema di prenotazione da remoto. La consegna a domicilio è comunque ammessa, con possibilità di disporre la partenza dell'ultima consegna fino alle ore 23,00".