"In questi passaggi cruciali della storia, riteniamo che il dipendente pubblico debba sentirsi orgogliosamente servitore solo dello Stato e dei cittadini”. Complimenti ai sindacati maggiormente rappresentativi dei dipendenti della Presidenza del Consiglio che hanno deciso di non aderire all’assurdo sciopero del pubblico impiego indetto per il 9 dicembre dal solito terzetto CGIL, CISL e UIL. Nonostante le giustissime rivendicazioni di molti lavoratori del pubblico impiego, a partire da quelli del comparto sanità totalmente abbandonati dal Governo, sono certa che siano moltissimi i dipendenti pubblici, di tutte le amministrazioni, che si sentono offesi nella loro serietà e professionalità da questo sciopero indetto in sfregio dei milioni di lavoratori autonomi e del settore privato messi in ginocchio dalla crisi Covid".

Così la destra estremista, nelle parole di Giorgia Meloni, aveva commentato lo sciopero del pubblico impiego indetto il 9 dicembre dal "solito terzetto CGIL, CISL e UIL".

Ma uno dei rappresentanti del "terzetto", Maurizio Landini (segretario della Cgil), nell'intervista odierna rilasciata a RaiNews 24 ha confermato lo sciopero di mercoledì, a meno di sorprese dell'ultim'ora.

"I sindacati - ha detto Landini - non hanno indetto la mobilitazione solo per il rinnovo dei contratti, che sicuramente è un tema aperto. Abbiamo chiesto che si facciano assunzioni, che si stabilizzino molti lavoratori precari nella sanità e nella scuola, che si investa di più nella sicurezza e per una vera riforma della pubblica amministrazione. È necessario che siano messe maggiori risorse da investire in questa direzione e che il livello di confronto non coinvolga solo le confederazioni, ma anche le categorie. Mi auguro che si possa aprire un confronto vero"."Il 2021 - ha proseguito Landini - deve essere l’anno del piano straordinario del lavoro, non l’anno dei licenziamenti di massa. Va definito subito un piano con le risorse europee disponibili e con le riforme, a partire da quella degli ammortizzatori. ...Servono investimenti per il lavoro di qualità, per il lavoro dei giovani e delle donne. Occorre combattere la precarietà.  Per questo è indispensabile un’azione collettiva del Paese che coinvolga anche le parti sociali".

I sindacati avevano discusso con la presidenza del consiglio i temi sopra riassunti due, tre settimane fa, ma finora non non si è arrivati ad alcun accordo.

Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha descritto lo sciopero della Funzione Pubblica ai propri iscritti:

"Il 9 dicembre i sindacati della Pubblica amministrazione di Cisl, Cgil e Uil hanno dichiarato sciopero della categoria per cambiare e migliorare la PA, per la sicurezza nel lavoro, per le assunzioni in tutti i settori pubblici e per il rinnovo del contratto.Scioperano lavoratori che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di contagi e morti nei luoghi di lavoro a causa del Covid, lavoratori che per 12 anni non hanno rinnovato il contratto, che hanno la contrattazione aziendale bloccata in un settore importante per il sistema Paese dove sono presenti 350.000 lavoratori precari con contratti a scadenza, nell’incertezza per il loro futuro e quello della loro famiglia.I diritti di cittadinanza passano per l’efficacia e la puntualità del lavoro pubblico: non c’è qualità del servizio se non c’è qualità del e nel lavoro, non c’è diritto alla salute senza strutture adeguate e personale sanitario, non c’è sostegno alla famiglia e alla natalità quando mancano asili nido, strutture e personale nel sociale a sostegno della disabilità e della non autosufficienza, non c’è diritto alla sicurezza quando mancano strumenti e lavoratori dedicati!La PA ha bisogno di riformarsi e innovarsi, ha bisogno di un grande piano di digitalizzazione e formazione, ma per fare tutto questo occorrono investimenti, visione e partecipazione dei lavoratori. Lo Stato datore di lavoro per i dipendenti pubblici non può non riconoscere il diritto al contratto per i suoi lavoratori, un contratto già scaduto da oltre 2 anni. Non si sostituisce la contrattazione con le circolari ministeriali, non è così che si realizza il cambiamento, questa è una mentalità vecchia e improduttiva.Oggi il Paese tutto fa i conti con le scelte sbagliate del passato, tagli ai posti letto, alle piante organiche del personale, centinaia di migliaia di posti di lavoro pubblico cancellati, servizi ridotti all’osso. Tutto questo ha creato un Paese più diviso, ingiusto, diseguale e l’emergenza pandemica ha fatto emergere drammaticamente quanto il lavoro pubblico faccia la differenza! In questo contesto gli attacchi volgari che in questi giorni sono stati fatti ai sindacati confederali dopo la dichiarazione dello sciopero hanno un unico scopo: indebolire il sindacato e dividere i lavoratori, forse per distogliere l’attenzione sui veri problemi del Paese!La battaglia dei lavoratori pubblici è la battaglia di tutti noi per la dignità del lavoro e della persona, perché senza i servizi siamo tutti più soli e più deboli".

Queste, invece, le rivendicazioni della Uil espresse a Fabiana Dadone, ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, che si è occupata della vicenda.


Infine, da segnalare anche l'invito al "Social bombing" nei confronti dell'account della ministra Dadone, per riempire di messaggi i profili della ministra, per testimoniare la mobilitazione e la  partecipazione allo sciopero.

"Aderisco allo sciopero per Rinnovare la Pa". È il messaggio che tantissimi lavoratori stanno postando sotto i profili social della ministra della Pa, Fabiana Dadone, così come del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da Facebook a Twitter, per testimoniare la loro prossima adesione allo sciopero indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Ui Fpl e Uil Pa il prossimo 9 dicembre per rivendicare sicurezza, assunzioni e rinnovo dei contratti nella Pa.

A darne notizia sono gli stessi sindacati spiegando come si tratti di "un vero e proprio social bombing che sta intasando i profili della ministra e che, da come registriamo, sta rispondendo impedendo commenti di adesione allo sciopero".

Messaggi accompagnati da una cartolina di formale adesione, nella quale si legge: "In questi mesi di pandemia ho lavorato con abnegazione e senso di responsabilità, garantendo servizi per tutti i cittadini. Continuerò tutti i giorni a compiere il mio dovere, chiedo però al Governo, di rivedere le sue scelte e rinnovare dignitosamente il mio contratto che non è un privilegio ma un Diritto. Aderisco allo sciopero del pubblico impiego del 09 dicembre 2020. Chiedo maggiore sicurezza, assunzioni per garantire servizi più efficienti e il rinnovo contrattuale, scaduto ormai da 2 anni per riconoscere le nostre competenze ed il valore del lavoro nel servizio pubblico. Non siamo eroi a fasi alterne, siamo sempre stati in prima fila nella lotta al virus e continueremo a farlo. È ora di dare una risposta chiara a tutte le lavoratrici e lavoratori pubblici: contratto, assunzioni stabili, sicurezza".