Il metaverso, definito al pari di un’“allucinazione consensuale” che unisce Mark Zuckerberg e i media, renderà possibili attività, al momento, fruibili solo nel mondo reale. Il numero uno di Facebook appare ai più un “visionario” ma, quando Zuckerberg sostituisce il termine “metaverso” con “super applicazione”, il piano appare meno irrealizzabile.

Una “super app” rappresenta una singola applicazione progettata per device mobili, che mette a disposizione servizi di base, comprese chat e sistemi abilitati al pagamento, a cui si affianca anche un insieme di “mini-app” di terze parti, che afferiscono ai diversi comparti della vita sociale. Nel mondo occidentale non c’è grande confidenza con queste applicazioni, a differenza dell’Asia. Qui, una delle super applicazioni più grande è WeChat, che consente alla popolazione cinese di chiamare un taxi, pagare le utenze, cercare un avvocato per avviare una causa di divorzio e molto altro.

La progettazione e la realizzazione di una super-app statunitense diventa una necessità da realizzare almeno nei prossimi dieci anni. In realtà, ci sono già alcune aziende disposte a seguire il modello cinese ma, perché questo possa avvenire, sarà necessario che mettano da parte le giuste risorse per fronteggiare Google ed Apple. I due colossi dell’informatica, infatti, stanno mettendo in campo elevate somme di denaro perché una super app non si frapponga tra loro e le strategie di crescita che hanno progettato. Di certo, il muro di difesa innalzato da Apple e Google potrebbe essere insormontabile ma, allo stesso tempo, stanno arrivando avversari nel settore disposti a mettere sul piatto cifre da capogiro per poter realizzare una super app.

Pertanto, l’arrivo del Metaverso in Facebook potrebbe rappresentare sì un progetto audace ma, allo stesso tempo, il concretizzarsi di una super app anche negli Stati Uniti. Più precisamente, Mark Zuckerberg ha messo sul piatto ben 50 milioni per lo sviluppo del suo “Metaverso”. Che lo stesso numero uno della piattaforma, nei scorsi mesi, ha definito come “un insieme di spazi virtuali in cui puoi agire e che puoi esplorare con altre persone che non si trovano nel tuo stesso spazio fisico”.

Il Metaverso sarà sostenuto finanziariamente da “Xr Programs and Research Fund”, l’istituto che nei prossimi due anni, si occuperà soprattutto di “programmi e ricerca esterna”. Secondo il social network, in futuro, il Metaverso consentirà “di uscire con gli amici, lavorare, giocare, imparare, fare acquisti, creare e altro ancora”, evidenziando, tuttavia, che “non si tratta necessariamente di trascorrere più tempo online: si tratta di rendere più significativo il tempo che trascorri online”.    #MassimilianoNicolini