Zelensky non è riuscito a frenare la propria soddisfazione per l'invio di carri armati Nato in Ucraina che, nel titolo del suo commento serale sull'andamento della guerra, dovranno diventare il pugno della libertà i cui colpi non permetteranno ma più alla tirannia di rialzarsi. 

E sull'onda di tale entusiasmo, in una intervista rilasciata a Sky New (del Regno Unito), il presidente ucraino ha detto che non ha interesse ad un possibile futuro incontro faccia a faccia con Putin, perché in base alla precedente esperienza - a suo dire - il presidente russo avrebbe detto una cosa per poi fare l'esatto contrario.

Il ​​​​portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è subito intervenuto per ripristinare la verità, della Russia, all'affermazione di Zelensky, replicando in questi termini:

"Sappiamo quali promesse fece Zelenskyj durante la sua campagna presidenziale e non è difficile ricordarle o rinfrescare la memoria di coloro che lo hanno eletto: non ha mai risolto il problema del Donbass, ha rinnegato gli accordi di Minsk e, inoltre, si è scoperto che non aveva mai pianificato di implementarli, poiché si stava preparando per la guerra. Ecco perché, mettiamola così, lui stesso ha cessato da tempo di essere un potenziale interlocutore [per eventuali colloqui di pace] del presidente Putin".

Ma la risposta russa alle decisioni di Kiev non è stata solo diplomatica. Infatti, Mosca ha lanciato un attacco missilistico su larga scala contro l'Ucraina, utilizzando almeno 30 missili, di cui almeno uno ipersonico (il Kinzhal), in base a quanto scritto sul suo account Telegram dal portavoce delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny.

Gravi i danni riportati alla rete elettrica negli oblast di Kiev e Odessa, mentre il portavoce del servizio di emergenza statale ucraino, Oleksandr Khorunzhy, ha detto che in seguito all'ultimo raid russo sono morte 11 persone e altrettante sono quelle rimaste ferite.