Politica

Salvini, Meloni e Lollobrigida adesso sconfessano la PAC che i loro parlamentari hanno contribuito ad approvare

"I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sui piani strategici inclusi nella politica agricola comune (PAC), in particolare nel contesto della guerra della Russia in Ucraina e delle nuove sfide che essa pone per il settore dell'agricoltura. I ministri si sono dichiarati pronti ad attuare i piani nazionali nel gennaio 2023, e il primo anno probabilmente sarà particolarmente impegnativo, soprattutto per quanto riguarda l'istituzione di sistemi di controllo e la garanzia di una corretta attuazione.A gennaio inizieremo ad attuare la nuova politica agricola comune. L'invasione russa in Ucraina ha avuto un effetto dirompente sui nostri agricoltori nell'UE. Sono lieto di avere avuto una sincera discussione sullo stato dei lavori e sull'eventuale necessità di adeguare i piani strategici per riflettere una nuova realtà".

Così, il 13 dicembre 2022 Zdeněk Nekula, ministro ceco dell'Agricoltura, riassumeva uno dei temi discussi nel Consiglio "Agricoltura e pesca" dell'11 e 12 dicembre [1]: quello relativo ai Piani strategici della PAC.

Tra i ministri dell'Agricoltura che si sono dichiarati pronti ad attuare i piani nazionali a partire da gennaio 2023, vi era anche quello dell'Italia, Francesco Lollobrigida che, in questi giorni a poco più di un anno di distanza, sconfessa se stesso (oppure il ministro ceco) dichiarando:

"Questo Governo, da 16 mesi, va in Europa per denunciare le scelte folli degli ultimi anni. Lo ribadiamo da sempre: gli agricoltori hanno un ruolo fondamentale a difesa della terra che gli va, una volta per tutte, riconosciuto. Non può esistere la sostenibilità ambientale senza una sostenibilità che sia prima di tutto economica e sociale".

E che Fratelli d'Italia non avesse nulla da obiettare sulla PAC, lo confermava anche il 17 ottobre 2023 il deputato materano di Fratelli d'Italia Aldo Mattia, che elogiava a tal proposito l'operato di Lollobrigida in questi termini:

"L'erogazione da parte di Agea, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, degli anticipi relativi ai finanziamenti comunitari sullo sviluppo rurale insieme a quelli per gli aiuti diretti alle imprese nell'ambito della Politica Agricola Comunitaria (Pac) rappresenta notizia attesa e di estrema importanza per oltre 700 mila aziende agricole italiane alle prese da mesi con una grave crisi di liquidità per via dell'incremento dei tassi di interesse e dalle difficoltà legate al maltempo e agli effetti della guerra. Si tratta di 2,4 miliardi di euro, nell'ambito della nuova PAC 2023- 2027 – aggiunge Mattia - e al 30 novembre, nell'arco quindi di 45 giorni, Agea completerà il pagamento degli anticipi. L'Agenzia è tra i primi a erogare anche gli anticipi sullo sviluppo rurale; inoltre, grazie alle nuove tecnologie e a una profonda semplificazione nelle procedure, l'organismo pagatore sarà in grado di iniziare a pagare i saldi già dal primo dicembre. Un risultato per il quale è doveroso ringraziare vivamente il neo direttore generale di Agea, Fabio Vitale per l'ottimo lavoro svolto, che da anni non si vedeva così ben fatto. Un plauso al ministro Francesco Lollobrigida per il suo costante ed instancabile input su tutta la tematica agricola e nello specifico sulla gestione delle attività delegate all'Agenzia".

In precedenza, alcuni mesi prima (il 25 aprile 2023), il ministro Lollobrigida (o chi per lui visto che in quella data era a Barcellona per il Seafood Expo Global), durante il Consiglio europeo Agricoltura e Pesca aveva discusso così dello stato dei lavori dei Piani strategici della PAC:

"Sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione", si dichiara nel comunicato a fine riunione "i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sullo stato di avanzamento dei piani strategici degli Stati membri nell'ambito della politica agricola comune (PAC) per il periodo 2023-2027. La discussione si è incentrata sugli insegnamenti tratti dall'introduzione dei piani strategici negli Stati membri e su cosa si dovrebbe fare per agevolare ulteriormente e migliorare l'attuazione dei piani strategici nel breve e lungo termine. I ministri hanno sottolineato una serie di elementi, tra cui la necessità di una comunicazione chiara con gli agricoltori sulle norme aggiornate e di un approccio flessibile alle eventuali modifiche dei piani".

Infine, l'11 e 12 dicembre 2023, i ministri dell'Agricoltura dell'UE facevano in questi termini un primo bilancio dei Piani strategici della PAC:

"Con l'approssimarsi della fine del primo anno di attuazione della nuova politica agricola comune (PAC), i ministri hanno fatto il punto sui piani strategici della PAC.I piani strategici della PAC costituiscono lo strumento principale per conseguire gli obiettivi della PAC tra il 2023 e il 2027. Tali documenti sono stati elaborati dagli Stati membri e approvati dalla Commissione.I piani sostengono l'agricoltura e le zone rurali con un totale di 307 miliardi di EUR di spesa pubblica attraverso il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (compreso il cofinanziamento nazionale).Inoltre, i piani strategici contribuiscono agli impegni dell'UE in materia di ambiente e clima e svolgono un ruolo importante nel conseguimento degli obiettivi della strategia "Dal produttore al consumatore" e della strategia sulla biodiversità.I ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sui piani strategici e hanno discusso delle sfide relative alla loro attuazione. In particolare, hanno sottolineato la necessità di stabilità e prevedibilità per gli agricoltori, mettendo in rilievo l'importanza della semplificazione e dell'agevolazione del processo di modifica dei piani strategici".

La conclusione a cui sono giunti?

"È stato  un semestre intenso di riflessioni e di scambi che ci hanno consentito di fare il punto sulla riforma: la riforma risponde agli obiettivi e alle esigenze individuati; i piani, non senza sforzi, sono operativi e risponderanno alle esigenze specifiche di ciascuno Stato membro. La riforma è stata di vasta portata e ha di conseguenza comportato un cambiamento molto importante per i nostri agricoltori, che si sono trovati spesso disorientati a causa di un contesto particolarmente complicato. È necessario consolidare questa riforma, concentrare tutti i nostri sforzi sulla sua corretta attuazione e sulla misurazione e valutazione dei suoi risultati.Anche le nostre aziende agricole meritano di essere sostenute con un messaggio di stabilità, poiché hanno dovuto adattarsi a un grande cambiamento. Una volta realizzato tale cambiamento occorrono anni di politiche stabili per consolidarlo, in modo da consentire alle aziende agricole di trarre vantaggio da tutte le opportunità che i piani offrono loro. Il settore ha bisogno di un messaggio di stabilità e di fermezza su quanto già discusso dal Consiglio in precedenti occasioni: non possiamo continuare a chiedere ai nostri agricoltori maggiori sforzi che non siano accompagnati da un sostegno supplementare".

Pertanto, già un paio di mesi fa, il Consiglio Ue dei ministri dell'Agricoltura concordava sulla necessità di un sostegno supplementare. Probabilmente, Lollobrigida non lo ha capito o forse a tale sostegno avrebbe dovuto provvedere direttamente il governo Meloni e non l'Europa.

Il perché di questo piccolo promemoria?

Perché risulta incomprensibile che il Governo Meloni, a partire dalla premier fino al cognato Lollobrigida, faccia finta di non esserne informato, in base alle dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni in cui si vuol far credere che della PAC e della sua attuazione l'attuale esecutivo non ne sapesse nulla!

Oltretutto la riforma della Politica agricola comune, adottata dal Parlamento europeo nel novembre 2021, ruota attorno a tre testi (l'istituzione dei piani strategici degli stati membri, che ha reso la Pac più nazionale, lasciando ampia flessibilità ai singoli governi sulla sua implementazione; il regolamento sul funzionamento, la gestione e il monitoraggio della Pac; e l'organizzazione comune dei mercati che comprende etichette, Igp e regimi di qualità) che sono stati votati e pertanto approvati anche dai deputati di Fratelli d'Italia e Lega, che si è astenuta sul terzo [2].

Adesso, invece, Meloni, Salvini e Lollobrigida sconfessano se stessi!

Salvini: "La Commissione europea ritira la proposta legislativa sui pesticidi. Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre!"

Lollobrigida: "Serve dire la verità: così l'Europa, avallata dai governi precedenti, ha messo in ginocchio l'agricoltura italiana e non solo. Questo Governo è al lavoro dal giorno zero per invertire queste scelte illogiche".

Meloni: "È una vittoria anche italiana l'annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Fin dal suo insediamento, infatti, il Governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione".

Come giudicare tutto ciò? Le possibilità sono due. O queste persone sono abituate a mentire senza preoccuparsi minimamente di ciò che abbiano detto e fatto in passato, oppure non si rendono conto di quel che fanno. Qualunque sia la risposta, è evidente che queste persone sono inadatte a governare.


[1]  www.consilium.europa.eu/it/meetings/agrifish/2022/12/11-12
[2]  www.ilfoglio.it/politica/2024/02/03/news/fdi-e-lega-hanno-votato-a-favore-della-riforma-della-pac-che-gli-agricoltori-contestano-6174585

Autore Rino Mauri
Categoria Politica
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