La Football Association, probabilmente, non conosce un passaggio di una canzone, Lonely, di Jennifer Lopez: 

… Nada tiene sentido si no estás tú (tú)
Antes no tomaba y ya me muero en alcohol
Recuerdo en el 'rrari cómo hacíamo' el amor (mami)
Yo siempre seré tu negrito del Bronx…

Che il termine "negrito" non sia, come dire, un termine politicamente corretto è evidente, ma bisogna anche giudicare il contesto culturale relativo a colui che lo utilizza... 

Come dimostra l'esempio di Jennifer Lopez, negrito è un termine utilizzato abitualmente in America Latina e non con intento razzista. Come detto prima, non è un esempio da seguire, ma di certo non si può condannare a prescindere chi non ha intenzione di offendere usando un espressione che in un'area geografica viene utilizzata abitualmente e non con intento discriminatorio.

Ma la Football Association, la Federazione calcio inglese, non si è neppure posta il problema ed ha squalificato l'attaccante del Manchester United, Edinson Cavani, per 3 giornate infliggendogli una multa da 100mila sterline per aver scritto su Instagram, ad un amico-tifoso,

"Gracias negrito!"

Cavani ha accettato la squalifica, spiegando però che le sue motivazioni erano tutt'altro che discriminatorie, tramite questa dichiarazione:

Ma la cosa non è finita qui. Infatti, la AFU (Asociacion Futbolistas de Uruguay), l'associazione dei calciatori dell’Uruguay, è scesa in in campo con un comunicato - ripreso dal capitano della nazionale uruguayana, Diego Godin - che a sua volta accusa di discriminazione "culturale" la Federcalcio inglese. 

"Condanniamo la condotta arbitraria della FA – si legge nella nota -. La stessa Federcalcio inglese ha commesso un atto discriminatorio contro la cultura e lo stile di vita del popolo uruguaiano. La sanzione mostra la visione parziale, dogmatica ed etnocentrica della Federcalcio inglese"."Edinson Cavani non ha mai commesso alcun comportamento che possa essere interpretato come razzista. Ha semplicemente usato un’espressione comune in America Latina per rivolgersi affettuosamente a una persona cara o ad un amico intimo. Sostenere che l’unico modo per ottenere una valida interpretazione nella vita è quello che giace nella mente dei dirigenti della Federcalcio inglese è in realtà un vero atto discriminatorio, del tutto riprovevole e contro la cultura uruguaiana"."Vorremmo quindi difendere pubblicamente il carattere impeccabile di Edinson Cavani e, naturalmente, la cultura del nostro Paese. Siamo tutti contrari a qualsiasi tipo di discriminazione; tuttavia purtroppo, attraverso la sua sanzione, la Federcalcio inglese esprime assoluta ignoranza e disprezzo per una visione multiculturale del mondo, rispettosa della sua pluralità, imponendo erroneamente, unilateralmente e rigidamente le sue regole antirazziste, le cui basi noi sosteniamo ma che sono ovviamente non realisticamente applicabili al caso in questione. Non ha punito solo una persona, ma anche tutta la nostra cultura, il nostro modo di vivere, che è veramente un atto discriminatorio e razzista".

E adesso chi è il vero razzista?