Le elezioni politiche in Ungheria hanno sancito il quarto mandato all'ultranazionalista Viktor Orban, consegnando alla sua coalizione, composta dal suo partito Fidesz e dai cristiano-democratici di Kdnp,134 dei 199 seggi del parlamento, a cui vanno aggiunti i 7 seggi dell'estrema destra (in Ungheria c'è una destra ancor più estrema di quella rappresentata da Orban), mentre alla coalizione di opposizione dell'ultracattolico europeista Peter Marki-Zay vanno solamente 58 seggi. 

Un risultato schiacciante, ottenuto nonostante Volodymyr Zelensky nelle ore precedenti al voto avesse accusato Orban di essere l'unico in Europa a sostenere apertamente Putin. 

La vittoria di Orban, che non solo si è rifiutato di inviare armi all'Ucraina, ma ha anche rifiutato di aderire al regime di sanzioni imposto da Ue e Stati Uniti a Mosca, finisce per coinvolgere anche i suoi estimatori in Italia, i rappresentanti dei partiti di estrema destra presenti in Parlamento, Salvini e Meloni, che si complimentano, seppur con qualche distinguo.

Ricordate Giorgia Meloni alzare lo sguardo, quasi da innamorata, verso Orban definendolo esempio e fonte di ispirazione per le politiche di Fratelli d'Italia?

Adesso, però, Meloni si compiace della vittoria del suo mentore in maniera molto più sfumata, quasi incidentalmente, ricorrendo a questo sotterfugio:


Meno furbo, invece, Matteo Salvini che inneggia alla vittoria dell'amico Orban in questi termini:

"Bravo Viktor! Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell’Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà, sovranità e libertà, hai vinto anche stavolta grazie a quello che manca agli altri: l’amore e il consenso della gente. Forza Viktor, onore al libero Popolo ungherese".

Meloni e soprattutto Salvini inneggiano così alle politiche discriminatorie messe in campo da Orban che riguardano non solo i migranti neri e/o musulmani, ma anche l'informazione e la giustizia sottoposte al controllo del governo, il contrasto ai sindacati, le leggi licenziate contro qualsiasi tipo di minoranza... tanto da non rendere comprensibile la permanenza dell'Ungheria in Europa, visto che sistematicamente ne viola indirizzi e principi.

A questo inneggiano Meloni e Salvini che, indirettamente, di Orban finiscono anche per supportare l'appoggio a Mosca!

E a proposito di relazioni con Putin, questo lunedì Report, su Rai3, ci ricorderà legami e contratti tra la Lega di Salvini e il partito Russia Unita di Putin... contratti ancora ufficialmente in essere.