Dopo la pioggia di critiche e di pesanti accuse pervenute ad Amnesty International a seguito del report sulle Forze armate ucraine, l’organizzazione di difesa dei diritti umana farà visionare la relazione da una serie di esperti indipendenti.
La responsabile di Amnesty in Ucraina, Oksana Pokalchuk, ha annunciato pubblicamente le dimissioni, mentre dalla sede centrale arrivano le scuse per aver cagionato dolore agli ucraini.
Tuttavia l’organizzazione non nega i risultati delle sue indagini effettuate sulla condotta tenuta dai militari ucraini in questi mesi di conflitto. Amnesty per il momento ribadisce quanto emerso dall’inchiesta: l’esercito di Kiev ha sfruttato scuole, ospedali e strutture civili per piazzare armi e uomini, esponendo così la popolazione al medesimo rischio a cui sono esposti i militari.
Si tratterebbe di una grave violazione delle norme del diritto internazionale umanitario, come fatto notare dal segretario generale di Amnesty Agnès Callamard: scuole, ospedali ed edifici civili non vanno usati per combattere o peggio ancora come scudo, tranne che in casi eccezionali.