20 novembre 2016
Attori, cantanti e ballerini firmano un appello per il Sì: Carla Fracci, Stefano Accorsi, Andrea Bocelli, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Michele Placido, Stefania Sandrelli, Paolo Sorrentino, Ricky Tognazzi. Eccoli i ricchi e saggi "educatori", anzi i ri-educatori renziani del Popolo. Tutti esperti costituzionalisti, tutte persone coi piedi per terra, tutti convinti sostenitori dello statalismo e dell'Unione Sovietica Europea. Dai, che col vostro voto il 4 dicembre faranno la fine di Madonna. Anche alla faccia di questi #iovotono.8 maggio 2017
Mentre da inizio anno sono già sbarcati in Italia 43.000 clandestini (con oltre 1.000 morti!) la sinistra prepara una simpatica "Marcia per i migranti" il 20 maggio a Milano. Chiedono cittadinanza facile e diritto di voto per gli immigrati, chiedono uno stop alle espulsioni e migranti in ogni Comune. Saranno in piazza il PD e i sindacati, le Comunità Islamiche e le cooperative rosse, Roberto Vecchioni, Lella Costa e Carla Fracci, don Colmegna ed Emma Bonino, Claudio Bisio e Moni Ovadia, Anpi, Acli, Arci, buonisti e centri sociali di mezza Italia. E i 7 milioni di italiani (e immigrati regolari) che vivono in povertà? E i 3 milioni di disoccupati? E i giovani precari o disoccupati? Niente, non sono abbastanza esotici o non sono un business. Al #20maggiosenzamuri voi come rispondereste?19 maggio 2017
Centri sociali, Carla Fracci, Croce Rossa, Emma Bonino, Cgil, Roberto Vecchioni, Claudio Bisio, Sindaci del PD, centri islamici e Cooperative rosse. Tutti allegramente in piazza domani a Milano, col portafoglio pieno, per chiedere più diritti e più accoglienza per gli immigrati. A loro gli italiani interessano poco. Scommettiamo che tivù e radio ne parleranno per ore? Se anche a te girano le palle, fai girare. #stopinvasione27 maggio 2021
È mancata stamane nella sua Milano, al cui prestigio internazionale tanto ha dato. Un commosso addio a Carla Fracci, simbolo assoluto della danza, dell’arte e della cultura, che in tanti anni di carriera formidabile ha illustrato il nome dell’Italia nel mondo.
Quelle riportate in sequenza, sono le dichiarazioni con cui in passato Matteo Salvini si era rivolto a Carla Fracci. L'ultima è per annunciarne la morte avvenuta oggi alla soglia degli 85 anni, li avrebbe compiuti il 20 agosto, dopo una malattia affrontata con grande riserbo e che negli ultimi giorni si era acuita. Carla Fracci è morta nella sua casa di Milano.
Accostare il nome della Fracci a un personaggio come Salvini, serve solo a sottolineare, per chi ancora non lo avesse notato o lo avesse dimenticato, quanto sia enorme, anzi senza confini, la sfacciataggine di certa gente che, in funzione della visibilità sui social, è disposta a sostenere tutto e l'esatto contrario.
Ma volendo rimanere sul capopopolo Salvini, è anche utile ricordare che la Fracci era una vera rappresentante del popolo che non aveva mai dimenticato e mai negato le origini della Milano operaia di cui era figlia, anzi orgogliosamente rivendicandole in più occasioni, arrivando ad essere considerata la più grande ballerina della sua epoca... ma non in Italia, nel mondo.
E proprio grazie anche alle sue origini è riuscita ad esprimere al meglio le doti umane che hanno esaltate le incredibili doti artistiche che hanno fatto da supporto alla sua carriera.
Così la ricorda il Teatro alla Scala:
"Il Teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo", ha dichiarato in una nota il sovrintendente Dominique Meyer. "Con Maria Taglioni Carla Fracci è stata la personalità più importante della storia della danza alla Scala. Cresciuta all'Accademia, ha legato intimamente il suo nome alla storia di questo Teatro. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di accoglierla diverse volte alla Scala dove veniva spesso e a gennaio siamo stati felicissimi di riaverla a trasmettere la sua esperienza alle giovani interpreti dell'ultima Giselle, che è stata per tutti un momento indimenticabile. La penseremo sempre con affetto e gratitudine, ricordando il sorriso degli ultimi giorni passati insieme, in cui si sentiva tornata a casa".
Ma ai capipopolo alla Salvini, che si richiamano a fatti e persone ad esclusivo supporto della loro propaganda, chi fosse Carla Fracci non interessa, se non per usarne il nome in base alla convenienza del momento.
A gente simile bisogna dire basta una volta per tutte. Nel caso siano in grado di farlo, si occupino di politica e la smettano di sfruttare le persone per un like.
Crediti immagine: profilo Facebook di Matteo Salvini