Economia

L'Istat rivede leggermente al ribasso i dati sull'inflazione a marzo 2023

L'Istat ha rivisto leggermente al ribasso i dati sull'inflazione di marzo diffusi a inizio mese. Così il dato congiunturale dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra adesso una diminuzione del -0,4% su base mensile rispetto al -0,3 % di inizio mese.


L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, invece resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici, che si attesta a +6,4%.


Su base annua, inoltre, l'aumento è del +7,6% rispetto alla stima preliminare del +7,7%.


In calo anche l'inflazione acquisita per il 2023, adesso pari al +5% per l'indice generale e al +4% per la componente di fondo.


L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,8% su base mensile, per la fine dei saldi stagionali di cui il NIC non tiene conto, e dell'8,1% su base annua (in netto rallentamento da +9,8% di febbraio); la stima preliminare era +8,2%.

L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,4% su base mensile e un aumento del 7,4% su base annua.

Nel primo trimestre 2023 l'impatto dell'inflazione, misurata dall'IPCA, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+12,5% e +8,2% rispettivamente).


Nella sua analisi, l'Istat comunica che, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, emergono comunque segnali di rallentamento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere. 

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
ha ricevuto 398 voti
Commenta Inserisci Notizia