Per comprendere (per modo dire) la "filosofia" che sta alla base della coalizione politico-elettorale a guida Pd, sono utili le candidature presentate oggi dai partiti che ne fanno parte.

Il Pd e +Europa hanno salutato con soddisfazione l'acquisto tra i propri ranghi di un altro Carlo, ancor più "finanziario" e istituzionale del precedente... Cottarelli.

"Sono molto onorato di aver accettato la candidatura comune che mi hanno proposto Pd e +Europa. L’ho fatto perché le prossime elezioni sono le più importanti dei prossimi anni, si confrontano due visioni, una progressista e una conservatrice", ha detto l'economista Cottarelli, collegato naturalmente dagli Stati Uniti... ci mancherebbe... che adesso si scopre addirittura quasi di sinistra (proprio come il Pd). "Per me essere progressista vuol dire essere solidale con chi ha di meno, avere una tassazione progressiva e non la flat tax, e tutelare l’ambiente. Ci accomuna una visione progressista del mondo, il nostro avversario è la destra". 

Però, lo stesso Cottarelli alcuni giorni fa dichiarava:

"Rispetto ai paesi europei, utilizziamo troppo le discariche e poco il recupero energetico tramite termovalorizzatori; gli impianti più avanzati che trattano rifiuti sono al Nord (generando enormi - e inquinanti - traffici di rifiuti all’interno del paese); le carenze infrastrutturali sono pesanti al Centro, che negli ultimi anni ha aumentato la quantità di rifiuti smaltiti in discarica. Occorrerà quindi un intervento infrastrutturale deciso nel trattamento dei rifiuti, soprattutto per ridurre quanto finisce in discarica: gli obiettivi europei per il 2035 sono, infatti, di contenere entro il 10 per cento lo smaltimento in discarica (siamo al 20,9%)".

Quale sia l'intervento infrastrutturale deciso nel trattamento dei rifiuti non è ben specificato, ma dalle premesse sembrerebbe materializzarsi come inceneritore.


Sull'altro versante, quello di Sinistra Italiana e Verdi, invece, troviamo due candidati che rappresentano una visione di società molto diversa da quella di Cottarelli: Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro, il sindacalista di origini africane che puoi seguire solo avendo a portata di mano almeno la Treccani... non perché non conosca l'italiano, quanto perché lo parla anche troppo bene.

"È vero, abbiamo trattato con il Pd per avere collegi sicuri, ma non per noi. A entrare in Parlamento saranno Aboubakar Soumahoro e Ilaria Cucchi", hanno detto Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli nel corso di una conferenza stampa alla Camera. "Siamo orgogliosi di queste candidature. Abu Soumahoro è un sindacalista che lotta sul campo e difende gli invisibili. Ilaria Cucchi è una donna straordinaria, ho trattato per lei".

Soumahoro e Cucchi saranno capilista di Verdi e Sinistra Italiana e anche candidati nei collegi uninominali.

Così Ilaria Cucchi ha spiegato la sua candidatura:

"Ho scelto di candidarmi adesso perché mi rendo conto che viviamo in un momento di totale disperazione, dal punto di vista dei diritti. In queste ore sento parlare di tutto, vedo politici fare sfilate in tv, assistiamo a delle grandi litigate. Ma nessuno mai affronta il tema che dovrebbe essere il primo in assoluto: il rispetto dei diritti e la necessità di fare in modo che siano di tutti, e non esclusivi".

Indirettamente Aboubakar Soumahoro, rivolgendosi a Giorgia Meloni, fa intendere quello che potrà essere il suo ruolo in Parlamento, una volta eletto:

"Contrariamente a quanto Lei afferma, non esiste una “emergenza migratoria” in Italia. Secondo il dizionario Treccani l’emergenza è ogni “circostanza imprevista, accidente, […] che richiede un intervento immediato”. A questo riguardo e dal punto di vista sociologico, sarebbe errato considerare e definire i processi migratori (che esistono dagli albori dell’umanità) una “emergenza”. Inoltre, come dovrebbe sapere, considerato che è deputata da 16 anni, i processi migratori non possono nemmeno essere considerati una emergenza dal punto di vista legislativo visto che la prima legge in materia fu varata dal parlamento italiano nel 1990, ovvero 32 anni fa, su iniziativa dell’allora Ministro Martelli.I complessi processi migratori andrebbero affrontati con una VISIONE olistica [cvd, ndr] e non con IDEE propagandistiche che si fondano sul dannoso ‘paradigma emergenziale e sicuritario’ che serve anche ad istigare lo spirito della paura e dell’odio nei confronti delle persone ingenerosamente etichettate “diverse”.Occorre una VISIONE chiara perché senza di essa si smarrisce la meta. Le IDEE devono essere frutto di una chiara VISIONE, altrimenti diventano dannosamente labili e rischiosamente permeabili dagli avvenimenti prodotti dall’aleatorietà della vita".

Adesso resta da capire se queste due visioni nel modo di affrontare le problematiche politiche (da una parte della del PD e +Europa e dall'altra quella di Verdi e Sinistra Italiana) possano o meno coesistere in un programma di governo. 

Personalmente ho più di un dubbio al riguardo.