Politica

Istat, l'analisi dell'occupazione in Italia nel III trimestre 2024 dimostra che gli occupati di Meloni svolgono solo "lavoretti"

Il terzo trimestre del 2024 offre un panorama "articolato" relativo all'economia e al mercato del lavoro in Italia. Mentre il Prodotto Interno Lordo (PIL) rimane invariato rispetto al trimestre precedente, il mercato del lavoro evidenzia segnali di dinamismo, ma non del tutto positivi. Ecco un'analisi dettagliata dei principali trend economici e occupazionali.


Andamento del PIL e delle ore lavorate

I dati mostrano che il PIL è cresciuto dello 0,4% su base annua, pur mantenendosi stabile rispetto al trimestre precedente. Parallelamente, l'input di lavoro misurato in ore lavorate è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% su base annua.

Tuttavia, il numero medio di ore lavorate per dipendente è calato, registrando una contrazione dello 0,9% a livello trimestrale e dell'1% su base annua. Questo fenomeno riflette una maggiore diffusione di forme di lavoro part-time o flessibili, nonché un ricorso più frequente alla cassa integrazione guadagni (8 ore ogni 1.000 ore lavorate).

 
Crescita dell'occupazione: più contratti stabili e lavoratori indipendenti
Il mercato del lavoro italiano registra una crescita degli occupati di 117 mila unità (+0,5%) rispetto al trimestre precedente, con una distribuzione che privilegia la stabilità lavorativa:

  • Dipendenti a tempo indeterminato (permanenti): +111 mila (+0,7%).
  • Lavoratori indipendenti: +43 mila (+0,8%).
  • Dipendenti a termine: -37 mila (-1,3%).

Anche su base annua, l'aumento degli occupati è rilevante: 517 mila unità in più (+2,2%), trainato da dipendenti a tempo indeterminato (+3,6%) e lavoratori indipendenti (+2,6%). Al contrario, i contratti a termine mostrano un calo significativo (-5,9%). Non bisogna però dimenticare che i dipendenti permanenti sono in realtà dipendenti con un contratto a termine della durata di 3 anni che alla scadenza avranno il 50% di possibilità di essere assunti, ammesso che non siano già stati licenziati in precedenza.

 
Disoccupazione in calo, inattivi in lieve aumento
Il numero di disoccupati diminuisce sensibilmente, sia rispetto al trimestre precedente (-149 mila, -8,7%) sia su base annua (-418 mila, -22,7%), portando il tasso di disoccupazione al 6,1% (rispettivamente -0,6 e -1,7 punti percentuali).

Cresce però il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+88 mila su base trimestrale e +100 mila su base annua), con un tasso di inattività che si attesta al 33,4% (+0,2 punti).

 
Aumento delle posizioni lavorative e cambiamenti nelle imprese
Dal punto di vista delle imprese, le posizioni lavorative dipendenti registrano un incremento dello 0,5% su base trimestrale e del 2,2% su base annua. La crescita riguarda sia il lavoro part-time (+2,2%) sia il full-time (+2,1%), con una lieve prevalenza del primo.

 
Incremento del costo del lavoro
Il costo del lavoro per Unità di Lavoro Equivalente a tempo pieno (ULA) è aumentato sia su base trimestrale (+1%) sia annua (+4,6%), spinto principalmente dai rinnovi contrattuali. La componente retributiva è cresciuta del 4,3%, segnando uno dei maggiori incrementi degli ultimi anni, mentre i contributi sociali sono aumentati del 5,1%.

 
Riassumendo i dati elencati in precedenza, nel terzo trimestre del 2024 spiccano una riduzione delle ore lavorate per dipendente e un aumento del numero di inattivi. La stabilità del PIL, inoltre, indica che l'espansione occupazionale non si traduce ancora in una crescita economica significativa. 

Ma per fotografare al meglio il mercato del lavoro in Italia, più che i dati dell'Istat, aiuta la storia di uno dei lavoratori morti pochi giorni fa a Calenzano che la deputata di AVS Elisabetta Piccolotti ha riportato sul uo account social:

"Era inquadrato come lavoratore discontinuo, spesso faceva turni anche più lunghi di 12 ore, il suo orario settimanale era di 39 ore ma poteva farne anche 56 e in cambio aveva uno stipendio di soli 1800 euro lordi.Nonostante tutto questo, contro Vincenzo Martinelli era stato aperto un provvedimento disciplinare, perché in un'occasione si era permesso di chiedere una sostituzione, visto che, come scrive in una lettera di giustificazione, 'il viaggio andava ben oltre le mie ore di lavoro ordinario facendo saltare i miei impegni personali'. Nella stessa lettera Vincenzo raccontava di continue anomalie all'impianto. I colleghi lo descrivono come preoccupato, sfinito, in cerca di una via d'uscita da una situazione lavorativa che lo metteva in grande difficoltà.Vincenzo Martinelli è purtroppo uno dei lavoratori morti nell'esplosione dell'impianto di Calenzano.La sua storia e la sua condizione spiegano perfettamente cosa intendiamo dire quando denunciamo che la precarietà dei lavoratori e delle lavoratrici è uno dei fattori di insicurezza sul lavoro.Se ci sono così tanti morti e così tante stragi sul lavoro non è per mera fatalità. È anche perché ci sono tanti lavoratori e lavoratrici che vorrebbero denunciare, vorrebbero sottrarsi, vorrebbero ottenere ritmi umani di lavoro ma non possono farlo a causa della minaccia del licenziamento e del ricatto continuo cui sono sottoposti tutti coloro che per vivere possono contare solo sul proprio stipendio quando non vengono riconosciuti quei diritti necessari a tutelare la dignità e la libertà dei lavoratori, come il diritto a non esser licenziati senza giusto motivo.Tutto questo non è tollerabile, tutto questo deve cambiare".

Eppure sui media si assiste all'esaltazione dei risultati prodotti dal governo Meloni, a partire dall'occupazione!

E la stessa Meloni, senza alcun senso della vergogna e men che meno del ridicolo, ecco come ha avuto il coraggio di commentare i dati presentati oggi dall'Istat: 

"I dati Istat diffusi oggi e relativi al terzo trimestre 2024 confermano il buon andamento del mercato del lavoro. Cresce ancora il tasso di occupazione, che sale al 62,4%, e prosegue la riduzione del tasso di disoccupazione, che si attesta al 6,1%, con una diminuzione di 0,6% rispetto al trimestre precedente. Sono dati che rappresentano un segnale molto incoraggiante. Sostenere le imprese che creano occupazione e ricchezza è la strada che abbiamo intrapreso e che continueremo a percorrere, perché è quella giusta per far tornare l’Italia a correre e ad essere competitiva".



Crediti immagine: il volto di un lavoratore che non c'è più

Autore Mario Falorni
Categoria Politica
ha ricevuto 62 voti
Commenta Inserisci Notizia