Economia

Istat, a febbraio 2023 rallentano i prezzi per i prodotti energetici ma aumentano quelli del carrello della spesa

A febbraio, secondo le prime stime fornite dall'Istat, continua la fase di rallentamento dell'inflazione, grazie alla riduzione dei prezzi dei Beni Energetici, sia nella componente regolamentata che in quella non regolamentata. da notare però che i prezzi dei Beni Alimentari, sia lavorati che non, dei Tabacchi e dei Servizi continuano a salire, accelerando la crescita della componente di fondo così come quella del cosiddetto "carrello della spesa" che raggiunge il +13%, dopo la diminuzione registrata a gennaio.


Il dato congiunturale dei prezzi al consumo nel mese di febbraio 2023  per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del +0,3% su base mensile.

L'aumento congiunturale dell'indice generale si deve prevalentemente ai prezzi degli Alimentari non lavorati (+2,2%), dei Tabacchi (+1,9%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni durevoli e non durevoli (+0,8% e +0,6% rispettivamente), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi all'abitazione (+0,5% per entrambi); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli Energetici, sia regolamentati (-5,2%) sia non regolamentati (-4,2%).

Su base tendenziale, rispetto allo stesso mese del 2022, i prezzi sono saliti del +9,2% dal +10% nel mese precedente. Il rallentamento  si deve, in primo luogo, all'accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12% a -16,7%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall'accelerazione dei prezzi degli Alimentari sia lavorati (da +14,9% a +16,2%) sia non lavorati (da +8,0% a +8,4%), di quelli dei Tabacchi (da una variazione tendenziale nulla a +1,8%), dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,9% a +6,3%).

Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +14,1% a +12,5%), mentre al contrario si accentua quella relativa ai servizi (da +4,2% a +4,4%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -8,1 punti percentuali, da -9,9 di gennaio.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un'accelerazione in termini tendenziali (da +12,0% a +13,0%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%).


L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +6% del mese precedente a +6,4%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,5%.


L'inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,5% per l'indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.


In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del +0,2% su base mensile e del +9,9% su base annua (in rallentamento da +10,7% di gennaio).

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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