Il 25 aprile La Verità (presunta e sempre discutibile) di Maurizio Belpietro titolava che l'intercettazione anticipata con dei virgolettati - riportata da Corriere e Repubblica - di un dialogo tra Francesco e Paolo Arata, in cui si parlava di una mazzetta da 30mila ad Armando Siri, era falsa, salvo poi precisare che non faceva parte delle prove a carico presentate dai Pm che hanno indagato Armando Siri.
In base a ciò, almeno dal punto di vista politico, secondo il giornale di Belpietro sarebbero caduti tutti i presupposti in base ai quali i 5 Stelle avevano motivato la richiesta di dimissioni di Siri da sottosegretario al Mit, come se quanto già depositato negli atti dell'inchiesta fosse stata aria fresca.
Oggi, sempre La Verità, ha pubblicato un nuovo articolo in cui il direttore afferma che la "falsa intercettazione" contro Siri farebbe parte di una strategia per far fuori la Lega! Il Corriere, ha scritto Belpietro, "insiste con l'intercettazione che non c'è. Oddio, lo fa con sempre minor vigore, nascondendosi dietro le carte della Procura dalle quali, è vero, emerge il sospetto che Armando Siri si sia fatto corrompere per far passare alcuni emendamenti. Ma un conto è che i magistrati formulino un'ipotesi di accusa a carico del sottosegretario, un altro che il principale quotidiano italiano si inventi un'intercettazione in cui un imprenditore accusa Siri".
Nonostante gli eroici sforzi di Belpietro di dimostrare l'indimostrabile per favorire - anche se non si capisce in che modo - la Lega, l'Ansa questo pomeriggio ha reso noto che "una informativa della Dia in cui sarebbe riportata anche l'intercettazione ambientale che tirerebbe in ballo il sottosegretario Armando Siri è quanto hanno depositato oggi i Pm di Roma al tribunale del Riesame, in base a quanto si apprende da fonti giudiziarie. L'atto, come affermato dall'avvocato Gaetano Scalise, difensore dell'imprenditore Paolo Arata, non è ancora nella disponibilità delle parti".
A questo punto la domanda sorge spontanea: adesso che cosa si inventerà il sorridente Belpietro per soddisfare i desiderata di Salvini?