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Percentuali, elusione, minacce, pestaggi, criminalità e, soprattutto, tanti soldi nel mondo dei procuratori di calcio raccontato da Report

Ma che bell'ambientino è il mondo del calcio! Ce lo ha ricordato Report nella puntata andata in onda ieri sera, limitandosi a raccontare quello che accade in relazione alla procura dei giocatori, al loro trasferimento e alle relazioni pericolose tra procuratori e criminalità organizzata.

Sul fatto che i giocatori dei vivai vengano utilizzati come "merce di scambio" per aggiustare i bilanci delle società grazie alle plusvalenze è cosa nota ormai da anni, anche se nessuno continua a far nulla, anche perché se tale pratica venisse interrotta, molte squadre di calcio professionistiche andrebbero a gambe all'aria nel giro di un mese. Rimane il problema dei giovani calciatori che si ritrovano ad esser quotati milioni di euro e che non possono andare a giocare in altre squadre o in prima squadra per migliorarsi, perché il costo del loro cartellino potrebbe subito apparire sproporzionato e far fare domande a qualcuno... per cui per gli sfortunati al centro di questi giochetti significa che la carriera nel mondo del calcio è già conclusa prima di nascere.

Ma  veniamo al fantastico mondo dei procuratori.

A Report è stato sufficiente solo annunciare i contenuti della puntata per vedersi piovere minacce di querela e richiesta di diffide... e non solo a Report, anche a chiunque osasse persino riferire i contenuti del servizio, in base a quanto dichiarato dall'avvocato di Mino Raiola, procuratore di Ibrahimovic, Pogba, Donnarumma e molti altri campioni.

Secondo quanto l'avvocato rinfaccia a Report per conto del suo assistito, la trasmissione di Rai 3 tramite il suo inviato a Malta, non avrebbe fatto visita alla reale sede dell'agente sull'isola, creando pertanto un caso sulla possibilità che lui possa infrangere la legge ed evadere le tasse nelle sue operazioni di trasferimento dei calciatori.

Ma da Report fanno sapere che l'indirizzo dove sono andati è quello che Raiola ha dichiarato alla Federcalcio italiana, e che viene riportato in un documento ufficiale che fa fede anche per i controlli fiscali sulle operazioni di mediazione. Inoltre, Report ha mandato due richieste di intervista a Raiola il 25 marzo e il 15 aprile. Alla prima richiesta la risposta è stata negativa. Alla seconda non c'è stata risposta. Giovedì scorso gli sono state inviate le domande: venerdì, dopo l'anticipazione dell'inchiesta, all'inviato di report Daniele Autieri è stato comunicato dall'avvocato di Raiola che non c'era alcuna intenzione di rispondere. 

Che cosa non voleva far sapere Mino Raiola, uno dei più influenti procuratori al mondo con un fatturato di oltre 85 milioni di euro? Che il suo impero costruito tra Italia, Olanda e Montecarlo, dove Raiola risiede, utilizza Malta come sede per la sua società Three Sport, tramite la quale gestisce la compravendita delle prestazioni sportive dei suoi assistiti, permettendogli di avere enormi vantaggi fiscali, grazie alla tassazione del 5 per cento. La sua società però, per operare a Malta, dovrebbe avere non tanto un recapito fittizio, ma anche degli uffici e del personale che vi operino: Report è andato a verificarlo, ma non ha trovato né uffici, né personale!

E non sarebbe solo Raiola, tra i procuratori di calcio, ad utilizzare Malta in modo non corretto per pagare meno tasse.


Report ha poi svelato come certi procuratori operino per tutelare i propri interessi e quelli dei loro assistiti. Il centravanti del Sassuolo Gianluca Scamacca e il giocatore della Juventus Dejan Kulusevski hanno annunciato di lasciare i rispettivi agenti. Chi li rappresenterà? La World Soccer Agency di Alessandro Lucci, una delle agenzie di intermediazione più importanti in Italia. E dove starebbe il problema? Nel fatto che a convincerli a cambiare "sarebbero" stati altri giocatori appartenenti alla scuderia di Lucci: Daniele De Rossi (ex Roma) e Leonardo Bonucci (Juventus).

Ma non sempre soffiare un giocatore alla concorrenza è privo di rischi. Vincenzo Morabito, uno dei procuratori più noti in Italia e all’estero, fuori onda ha raccontato a Report il retroscena del pestaggio subito nel gennaio del 2019 a Milano da Davide Lippi, figlio dell'ex-CTcampione del Mondo Marcello Lippi e procuratore.


Ma anche il mondo della criminalità organizzata si interessa alle scommesse, al calcio e a coloro che ne fanno parte... procuratori compresi.  In un'indagine del 2018 condotta dalla Guardia di Finanza di Bari che ha portato all'arresto di decine di persone legate a Cosa nostra, 'ndrangheta e Sacra Corona Unita, si è scoperto che la famiglia Martiradonna, il clan Capriati a Bari, alcune cosche calabresi e i Santapaola, siciliani, si erano accordati per gestire il calcio scommesse tramite una società in Albania, in modo da poter riciclare denaro attraverso un paravento di legalità.

Quella individuata, la Top Bast, secondo gli investigatori italiani sarebbe riconducibile a Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, e al fratello Genti, console albanese in Turchia: proprio lui, nel 2015, è stato contattato dagli uomini dei clan per un tentativo d'acquisto. I due fratelli Tare non sono stati indagati dalla Procura di Bari, perché la compravendita non si è conclusa. Gli atti dell'indagine, però, sono stati trasmessi dai magistrati alla Figc, che non ha mai aperto un'inchiesta sportiva sul dirigente della Lazio, come ha confermato lui stesso a Report, aggiungendo la sua "assoluta estraneità" e la "falsità delle notizie" presenti nell'inchiesta della Guardia di Finanza e dei pm baresi.

E a proposito di Tare, Report riporta l'incomprensibile acquisto dell’attaccante kossovaro Muriqi da lui voluto alla Lazio per 18 milioni più 2 di bonus, andati alla squadra turca del Fenerbahce. Un'operazione ancor più insensata se si considera che è stata effettuata in tempo di pandemia, con le squadre che non avevano soldi da spendere... Gli unici a far festa gli intermediari. Oltre all’agente e all’avvocato del calciatore, nell’affare entra anche l’albanese Shkumbin Qormemeti, un agente con pochissimi atleti e grande amico di Igli Tare. Accanto a lui anche i fratelli Gabriele e Valerio Giuffrida, agente il primo, commercialista il secondo. I due hanno rapporti strettissimi con la Lazio, tanto che Valerio Giuffrida siede nel collegio dei sindaci della Lazio Events. L'unico a non sorridere fu Simone Inzaghi che dalla prossima stagione allenerà l'Inter.

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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