Draghi, Meloni, Gozzini: quando conformismo e democrazia vanno a braccetto
Tendenza a conformarsi, anche solo in apparenza, a dottrine, usi, opinioni prevalenti socialmente e politicamente. Il conformista tende infatti a fare proprie, in modo passivo, le dottrine politiche e religiose seguite dalla maggioranza dei componenti del gruppo cui appartiene. In senso più ampio, il conformismo è visto come accezione negativa di chi si adatta facilmente alle opinioni o agli usi prevalenti, alla politica ufficiale, alle disposizioni e ai desideri di chi è al potere. (conformismo, enciclopedia Treccani)
Di seguito, due esempi di conformismo che, in maniera diversa, riguardano il mondo politico italiano.
Partiamo da Mario Draghi. Il solo fatto di poter presiedere il governo del Paese ha fatto dire ai media che il suo arrivo ha permesso l'abbassamento dello spread BTP Bund a quota 90. Ma nessuno, però, sta ora dicendo che lo spread sta tornando a quota 100, più o meno la stessa quota che aveva raggiunto già a dicembre dello scorso anno, proseguendo la discesa costante dai massimi raggiunti ad aprile 2020, salvo la leggera risalita di fine gennaio causata dalle manovre renziane.
Oggi, d'altra parte, bisogna dire che Draghi è bravo ed è tutto merito suo ciò che di positivo vi sia in Italia, anche se finora non ha fatto praticamente nulla. D'altra parte, quando Obama aveva un problema chiamava Draghi... anche se Tabacci, che va raccontando questa storia, non ha detto da chi l'abbia saputa!
Ma perché Draghi è bravo? Non si sa, è bravo e basta, come il Nerone di Petrolini, quello che diceva che quando il popolo ti dice che sei bravo sei sempre bravo, qualunque cosa tu faccia.
E a proposito di fare, che cosa ha fatto Draghi finora per essere considerato così bravo? Il banchiere. Pertanto è stato bravo a fare il banchiere. Ma perché un banchiere dovrebbe saper o dover far bene anche il presidente del Consiglio? Ecco, a questa domanda nessuno risponde, eppure la questione non è così scontata.
Infatti, forse un ospedale chiama un ottimo macellaio a dirigere un reparto di chirurgia, solo perché sa tagliar bene la carne? Per carità, è un paradosso, ma non così tanto lontano da non poter essere accostato alla vicenda Draghi. Infatti, perché le competenze di un banchiere che in vita sua non ha mai fatto il premier dovrebbero coincidere in toto con quelle di chi è chiamato a guidare una nazione con 60 milioni di abitanti? Nessuno finora lo ha spiegato, ma tutti sono convinti che Draghi sarà un ottimo premier... Speriamo sia vero e non si ripeta la storia di Mario Monti!
Un altro ottimo esempio di conformismo legato alla politica è la recente vicenda Gozzini-Meloni.
Durante la trasmissione “Bene bene Male male” della radio toscana Controradio andata in onda venerdì 19 febbraio, uno degli ospiti/conduttori, Giovanni Gozzini (professore dell'Università di Siena) , ha definito la fondatrice di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, una pesciaiola, eventualmente un'ortolana. Invitato dagli altri ospiti ad usare altri termini per descriverla, il professor Gozzini, retoricamente, ha chiesto quali atri termini avrebbe dovuto utilizzare: "Una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa? Cosa devo dire?"
Probabilmente se Gozzini avesse utilizzato dei termini diversi nessuno avrebbe dato importanza all'accaduto. Ma non lo ha fatto, evidentemente sbagliando, visto che lo stesso si è poi scusato per il linguaggio usato: "Non è mio costume, né come ospite storico della trasmissione di Controradio né in altra sede promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti. Per carità chiedo scusa a Giorgia Meloni e a tutti quelli che si sono sentiti offesi. Non era mia intenzione scandalizzare nessuno, chi segue la trasmissione sa che abbiamo questo tono poco formale, ma sempre sullo scherzoso e quindi capita di eccedere. Il che ovviamente non può essere una giustificazione. Ho sbagliato e chiedo umilmente perdono".
Il capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli, ha pubblicizzato l'accaduto a tambur battente, tanto da far intervenire sulla vicenda Draghi e, prima ancora, Mattarella. Infine, la stessa Giorgia Meloni è passata all'incasso, chiedendo se una persona così possa insegnare all'università. Il Rettore dell'Università di Siena, Francesco Frati, non si lascia sfuggire il suggerimento e sospende cautelativamente il professor Gozzini, in attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell'Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni.
"Gli attacchi volgari e sessisti rivolti all'onorevole Meloni – ha dichiarato il rettore – pongono a noi tutti una seria riflessione su quanto questi comportamenti, rivolti spesso alle donne, siano gravi, inaccettabili e da stigmatizzare senza riserve. Abbiamo la necessità di difendere l'onore dell'Ateneo e far sì che l'Università di Siena, a sua volta vittima delle dichiarazioni del professore, sia difesa nella sua dignità".
La vicenda, da tutti, adesso viene descritta come quella di un tizio che alla radio ha dato della ...... ad un politico donna, per cui le offese avrebbero l'aggravante sessista.
Nessuno, però, ha avuto l'accortezza di risentire/guardare/riportare quanto accaduto realmente che, almeno in parte (anche se pur minima), annacqua l'intera vicenda che decsriveva la forma con cui l'onorevole Meloni promuove i suoi contenuti politici.
Ma se uno pensa che la Meloni si comporti come una pesciaiola o un'ortolana al mercato, anche questa sarebbe un'offesa? Sarebbe offensivo, pertanto, fare le ortolane o le pesciaiole? Nel mondo del cinema, la Meloni avrebbe fatto fortuna come caratterista, specializzata nell'interpretare donne romane non raffinatissime. Anche in questo caso sarebbe offensivo farlo notare?
Ma in base al conformismo, quella che Bannon presentava come un caposaldo del post fascismo in Italia, adesso Giorgia Meloni è una vittima del maschilismo machista che non si immagina che le donne possano avere un mondo al di là dei fornelli.
Conformismo e democrazia si trovano spesso a diretto contatto, ma non perché vadano o debbano andare di pari passo... tutt'altro. Non mi metterò certo a riprendere ciò che Alexis de Tocqueville e Hannah Arendt hanno detto sull'argomento, ma vorrei solo far presente che conformismo e democrazia, quando procedono insieme, abbracciati l'un altro, non sono né buoni, né utili per fare gli interessi di una comunità o se preferite del popolo. In sostanza, non è una buona notizia.