Assange, secondo l'avvocato Ben Brandon che rappresentava gli Stati Uniti, avrebbe ottenuto illegalmente del materiale riservato tramite l'ex analista dell'intelligence dell'esercito statunitense Chelsea Manning in riferimento a fatti e persone relative alla guerra in Iraq e a quella Afghanistan e pubblicando questo materiale su Internet avrebbe messo in pericolo le persone citate nei rapporti.
In base a ciò, ha chiesto che il giudice ritenesse ammissibile la richiesta di estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange firmata da Sajid Javid, ministro degli Interni del Governo dimissionario di Theresa May.
Perché il quasi ex ministro Javid abbia firmato tale richiesta, visto che Assange è in un carcere di Londra e vi dovrà rimanere ancora per quasi un anno, non è spiegabile se non con il fatto che è in corsa per diventare leader dei Tory e nuovo premier. La firma sulla richiesta di estradizione di Assange, deve aver pensato Javid, avrebbe potuto essere come una specie di medaglia da rivendere per la propria candidatura ai falchi conservatori in Parlamento.
Secondo il rappresentante legale di Assange, Mark Summers, il caso che riguarda il suo assistito ha molteplici implicazioni che finiscono anche per riguardare la libertà di stampa, concetto ribadito dallo stesso Assange, intervenuto in collegamento video, che ha dichiarato che WikiLeaks, il suo sito web, deve essere giudicato né più né meno come un giornale.
Al termine della seduta, il giudice Emma Arbuthnot ha stabilito che il caso dell'estradizione di Assange sia discusso a partire dal prossimo 25 febbraio 2020.