La direzione del Partito Democratico, annunciata per venerdì per comunicare i candidati presenti nelle liste del partito alle prossime politiche è stata di volta in volta rinviata a causa del mancato accordo sui nomi da "spartire" nei collegi "sicuri", tenendo conto anche delle richieste di seggi garantiti per i principali esponenti dei partiti che formano l'alleanza di centrosinistra.

Così, la direzione che si doveva svolgere nel pomeriggio e poi in tarda serata è stata rimandata al pomeriggio di sabato dove sapremo con certezza il nome dei candidati che il Pd ha deciso di mettere in lista.

La minoranza del partito - rappresentata da Orlando, Emiliano e Cuperlo - non ha partecipato alla composizione delle liste, ritirando i propri delegati dalla discussione e rilasciando il seguente comunicato: "Nessun rallentamento è imputabile a noi e vorremmo solo favorire uno svolgimento ordinato e unitario per un lavoro dal quale dipende in buona misura il successo del Pd e della coalizione.

Dopo ore di attesa e una successione di rinvii sull’inizio della direzione, non abbiamo ricevuto alcun elenco e, da diverse ore, informazioni in merito alla proposta che verrà sottoposta al vaglio della direzione.

Con tutta la buona volontà che crediamo sia necessaria in un passaggio così importante e delicato è necessario consentire a tutto il partito e alle sue diverse componenti una valutazione serena di una proposta che la lunga gestazione conferma nella sua complessità."

In pratica, hanno detto a Renzi e ai renziani "visto che volete far da soli, noi non ne vogliamo più sapere." C'è da immaginare che sia stato un invito a nozze per il segretario del partito che avrà potuto garantire ai suoi pretoriani un posto sicuro per non avere sorprese nella prossima legislatura.

E naturalmente, come sempre, il "coccodrillo" Renzi ha commentato le scelte non facendo trasparire il suo reale incontenibile entusiasmo per quanto accaduto, ma il suo falso "drammatico" dispiacere: «Questa è una delle esperienze peggiori, una delle esperienze più devastanti dal punto di vista personale. ... Il lavoro che abbiamo fatto sulle liste ci ha visto mettere il cuore e questo vuol dire conoscere l’amarezza per chi è rimasto fuori.»
E ci sarà pure qualcuno che è disposto a credergli!

Prima di conoscere l'elenco completo dei candidati Pd, ci sono già conferme su alcuni nomi, la cui collocazione erà già stata fatta sapere nei giorni scorsi. Boschi sarà alla Camera a Bolzano, Paolo Gentiloni a Roma1, anch'egli alla Camera dove si presenteranno anche Lotti a Empoli, Padoan a Siena, Delrio a Reggio Emilia, Franceschini a Ferrara...

Versante alleati. Confermata la candidatura a Bologna, per il Senato, di Pier Ferdinando Casini, mentre la "vaccinatrice" Beatrice Lorenzin sarà a Modena, per la Camera.

Dalla società civile arriverà Lucia Annibali ed i giornalisti Tommaso Cerno, Federica Angeli e, pare, Claudio Cerasa.

E Matteo Renzi? Si candiderà al Senato nell'uninominale a Firenze e, nel caso i fiorentini non facessero il loro dovere, anche nel listino in Campania... non si sa mai.