"Lo stadio a Tor di Valle si avvicina. Voglio aggiornarvi: ieri a mezzanotte è scaduto il tempo per presentare osservazioni al progetto. Ne sono arrivate 31. E già da questa mattina ci siamo messi al lavoro per rispondere nel merito. Non perdiamo tempo.

Quest'opera - che noi abbiamo modificato ottenendo il taglio delle cubature di cemento e aumentando il verde - porterà nuovi posti di lavoro e migliorerà la vita degli abitanti nel quadrante sud della città.

Tutti i cittadini potranno leggere la documentazione della Conferenza dei servizi sul portale di Roma Capitale. #UnoStadioFattoBene, un progetto unico, innovativo, moderno e rispettoso dell’ambiente perché ecosostenibile ma al tempo stesso tecnologicamente all’avanguardia.

Vogliamo che il sogno dello stadio a Tor di Valle diventi presto realtà."

Così scriveva ieri su Facebook, la sindaca Virginia Raggi per presentare il nuovo stadio della Roma.


Neanche sono iniziati i lavori, che subito sei persone sono finite in carcere e tre ai domiciliari... quasi un record!

Sono stati i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma, di prima mattina, che hanno dato seguito alle misure richieste dal G.I.P. di Roma nei confronti di 9 persone che sono state arrestate per l’indagine denominata "Rinascimento", che vede come ipotesi di reato l'esistenza di un'associazione a delinquere "finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione" in relazione alle procedure per la realizzazione del nuovo stadio della Roma.

Tra gli arrestati vi sono anche nomi "eccellenti": il vicepresidente del Consiglio Regionale Adriano Palozzi (in quota Forza Italia), l'imprenditore Luca Parnasi (il cui gruppo è uno dei proprietari dei terreni dove sorgerà lo stadio), l'ex assessore regionale Michele Civita (Partito Democratico), il presidente di Acea, Luca Lanzalone.

Nessuna dichiarazione, per il momento, da parte della AS Roma, mentre la sindaca Raggi si è augurata che il progetto stadio possa andare avanti... anche se è difficile ipotizzare che in base a quanto accaduto non possa subire un pesante ritardo.

Perché l'inchiesta e perché gli arresti?

Luca Lanzalone, attuale presidente di Acea, è arrivato in Campidoglio su richiesta di Virginia Raggi. È lui che tra gennaio e febbraio dello scorso anno si è occupato della questione Stadio facendo una mediazione tra amministrazione comunale ed Eurnova, la società di Luca Parnasi che ha acquistato i terreni dell’ex ippodromo di Tor di Valle, destinati ad ospitare la nuova struttura, dalla Sais della famiglia Papalia.

Nella mediazione si è arrivati a ridurre le cubature degli immobili che dovranno sorgere intorno allo stadio e a cancellare le due torri che anch'esse avrebbero dovute sorgere in prossimità dell'impianto.

Michele Civita, uomo vicino a Nicola Zingaretti, invece ha seguito la vicenda stadio (all'epoca dei fatti) in veste di assessore regionale all'Urbanistica, insieme ad Adriano Palozzi di Forza Italia, all’epoca vicepresidente della commissione regionale Ambiente, Lavori Pubblici, Mobilità, Politiche per la Casa e Urbanistica.

In base all'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, l'accusa ipotizza da parte della società di Parnasi un'attività di corruzione - per dare l'avvio al progetto - concretizzatasi tramite soldi, consulenze e fatture per operazioni inesistenti in favore di Lanzalone e Palozzi e la promessa di assunzione del figlio all'ex assessore Civita.