Il compagno Mimmo Lucano, sindaco del comune di Riace sospeso dal proprio incarico, perché costretto agli arresti domiciliari accusato del reato di umanità aggravata e continuata, ieri sera è stato "liberato" da una decisione del Tribunale del riesame di Reggio Calabria che ha revocato il precedente provvedimento di custodia cautelare imponendogli però il divieto di dimora che, invece, è stato sospeso per la sua compagna, anch'essa finita nell'inchiesta, a cui è stato imposto l'obbligo di firma.

Nei giorni scorsi, sebbene i progetti Sprar abbiano una scadenza e vengano rinnovati ogni 3 anni, quello del Comune di Riace che scadeva nel 2019, e per il quale fin dall'estate scorsa erano stati bloccati alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata, è stato sospeso. SI è messo a rischio, così, il cosiddetto modello Riace, con cui il sindaco Lucano aveva cercato di risolvere il problema dell'accoglienza ripopolando il piccolo  paese ormai quasi abbandonato e abitato prevalentemente da persone anziane, ma che ultimamente aveva iniziato a rivivere, anche grazie agli italiani che vi si erano ristabiliti.

Ieri, Mimmo Lucano, uscendo dall'udienza del Riesame al Tribunale di Reggio Calabria, ha ribadito la volontà di portare avanti comunque il modello Riace, anche senza finanziamenti del governo.

«Io non voglio avere a che fare con chi non ha fiducia - ha detto ieri Lucano - e non voglio avere a che fare con questo governo che spesso non rispetta i diritti umani.

Riace - ha proseguito - rappresenta un'idea che va contro la civiltà della barbarie. Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all'integrazione che oggi fanno la differenza.

Voglio trasmettere questo messaggio al Governo: vogliamo uscire dallo Sprar. Lo voglio io come volontà politica. Non voglio avere a che fare con chi non ha fiducia e con questo Governo che spesso non rispetta i diritti umani.»

Con la sequente terzina del V canto del Purgatorio, Saviano ha commentato così, su Facebook, gli ultimi sviluppi della vicenda:

"...Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti..."

Lo "zero" Domenico Lucano, così definito qualche mese fa dal già ministro dell'Interno Matteo Salvini, questa mattina alle 6 ha lasciato Riace.