Clamorosa svolta nelle indagini sulla morte del caporalmaggiore Francesco Positano
Secondo gli inquirenti, il caporalmaggiore Francesco Positano sarebbe stato investito dal pesante veicolo militare denominato Buffalo.
Il giovane foggiano è morto durante una missione di pace in Afghanistan il 23 giugno 2010. La versione fornita alle autorità dai suoi colleghi è che Francesco sarebbe caduto accidentalmente dalla pedana del blindato battendo la testa.
La ricostruzione della tragedia fatta dalla Procura è assai diversa: il caporalmaggiore sarebbe sceso dal mezzo per appurare che la ruota non fosse rimasta incastrata nel terreno. Una volta a terra Francesco sarebbe stato investito dal Buffalo per errore durante una manovra.
Per questo motivo gli inquirenti hanno chiesto il rinvio a giudizio per 8 commilitoni del militare di cui 2 sono accusati di omicidio colposo e gli altri 6 di aver reso false dichiarazioni al pubblico ministero.
Il mezzo blindato era guidato da Matteo Rabbone che insieme al responsabile della squadra, l’ufficiale Vincenzo Ricciardi, avrebbero dovuto impedire al collega di scendere dal veicolo in movimento. Infatti, fino a quando il blindato resta acceso è vietato scendere a causa degli scatti improvvisi indietro o in avanti che mettono a rischio l’incolumità di chi si trova vicino. Secondo le indagini della Procura i colleghi del caporalmaggiore hanno volontariamente nascosto la verità.
Le analisi condotte dai carabinieri dei Ris confermano l’ipotesi della Procura secondo cui Francesco non sarebbe morto a causa di una caduta dall’alto della pedana posta sul retro del blindato, ma il suo ferimento è avvenuto in prossimità della ruota anteriore destra. Inoltre i commilitoni avrebbero scattato delle fotografie dopo aver spostato il mezzo al fine di rendere plausibile la loro testimonianza.