A gennaio, il mercato del lavoro ha registrato segnali positivi, con un aumento degli occupati, un calo dei disoccupati e una riduzione degli inattivi rispetto a dicembre 2024. I dati, diffusi oggi, delineano un quadro di miglioramento strutturale, seppur con alcune criticità legate a specifiche fasce d’età.  

Nel confronto con il mese precedente, gli occupati sono cresciuti dello 0,6% (+145mila unità), raggiungendo quota 24 milioni e 222mila. L’aumento ha coinvolto sia uomini che donne, dipendenti (sia permanenti che a termine) e autonomi. Tuttavia, un’eccezione significativa emerge tra i 35-49enni, unica fascia d’età in cui gli occupati diminuiscono. Il tasso di occupazione sale così al 62,8% (+0,4 punti percentuali).  

Parallelamente, i disoccupati scendono dello 0,6% (-9mila unità), con un calo generalizzato tra gli uomini e in quasi tutte le fasce d’età, a esclusione dei 25-34enni, dove si registra un incremento. Tra le donne, invece, il numero rimane stabile. Il tasso di disoccupazione si attesta al 6,3% (-0,1 punti), mentre quello giovanile (15-24 anni) scende al 18,7% (-0,3 punti).  

Anche gli inattivi diminuiscono sensibilmente (-1,2%, pari a -146mila), con riduzioni tra under 35 e over 50. Anche qui, però, i 35-49enni rappresentano un’anomalia, registrando un aumento. Il tasso di inattività si riduce così al 32,9% (-0,4 punti).  


Nel trimestre novembre 2024-gennaio 2025, rispetto ai tre mesi precedenti (agosto-ottobre 2024), si osserva una crescita degli occupati dello 0,4% (+85mila). Tuttavia, questa tendenza positiva si accompagna a un aumento delle persone in cerca di lavoro (+1,4%, +22mila) e a un calo degli inattivi (-0,8%, -99mila), segnalando una maggiore partecipazione al mercato del lavoro.  


Su base annua, rispetto a gennaio 2024, il numero di occupati aumenta del 2,2% (+513mila), con progressi per uomini, donne, 25-34enni e over 50. Restano indietro i giovani (15-24ennié) e i 35-49enni, che vedono ridursi le opportunità lavorative. Il tasso di occupazione annuale sale di 1,0 punti, attestandosi al 62,8%.  

Nel confronto con un anno prima, calano sia i disoccupati (-10,7%, -194mila) sia gli inattivi (-1,3%, -158mila), confermando una tendenza verso una maggiore occupabilità.