Discussa il 3 Novembre davanti al Consiglio di Stato la controversia tra Gesac (e vari ministeri) e i cittadini che si sono opposti ai decreti per la costruzione dell’aeroporto costa d’Amalfi di Salerno.

Molte volte quando i cittadini si ritrovano a contestare opere magnifiche dovrebbero conoscere che esiste sempre una legge e un'etica di comportamento che mai può essere ad appannaggio dei più forti.

Ogni battaglia che si fonda su principi in cui una persona crede deve essere rispettata da altri e innanzitutto deve avere una motivazione fondamentale " chi la fa deve crederci".

Alcune volte le battaglie non andrebbero intraprese perché, comunque sia, spesso lasciano sul terreno morti e feriti.

Nel vedere in questi sette anni la resistenza solo di alcune persone  direttamente interessate, verso un'opera a mio giudizio inutile e dannosa, mi ha fatto comprendere quanto a volte l'essere uniti e in tanti possa essere determinante per evitare la devastazione di un territorio.

Ho però da tempo compreso che  spesso  pochi "indiani" che si muovono bene  possano davvero mettere in difficoltà un intero  sistema. La vicenda dell'aeroporto Costa D'Amalfi con le varie opposizioni al Master Plan, i successivi ricorsi, il blocco dei fondi sblocca Italia prorogati ad hoc ancora fino a marzo, l'aiuto insperato all'opera anche dei 5 Stelle, forza di governo, hanno fatto comprendere come non esiste una forza più forte  di un'altra. Esiste a volte il timore  della gente o anche "la  velata minaccia del potere" che agisce ancora in determinati ambienti.

Lasciamo perdere il presidente della regione Campania che nelle sue esternazioni da tv popolare crede che sburocratizzare significhi evitare leggi e  autorizzazioni.

Lasciamo perdere i suoi sorrisi quando spesso parla "dei soliti che contestano" perché in Italia quale opera non è stata contestata. Aggiungo  che forse mai ha trovato diciamo pane per i suoi denti, ma comitati e proteste con cortei che spesso lasciano il tempo che trovano.

Troppo facile fare il forte da alcune posizioni.

La vera forza invece è il pensiero e la capacità di gestire gli eventi sulla scacchiera delle cose nel migliore dei modi e con assertività. Spesso sono più abituati appunto a comitati , cortei e suppliche .

Ecco che la stessa stampa in alcune vicende dovrebbe entrare con la testa, i giornalisti comprendere di cosa si sta parlando e cosa esiste sotto alcune vicende. Comprendere e analizzare i vari comportamenti, non limitarsi a raccontare ciò che il politico di turno vuole che si scrive.

Al di là delle sentenza e degli sviluppi interessanti  futuri , continuerò a dire che se questa opera in particolare,  verrà eseguita,  non perderanno solo i cittadini . 

Chi avrà perso è un intero territorio,  una popolazione che si troverà a dover risolvere  in un decennio grosse problematiche di qualità di vita  di inquinamento dei  terreni, dei prodotti agricoli e  pericoli reali per la  propria salute. 

Esistono ancora tante situazioni che possono condurre quest'opera al fallimento . Tra L'altro il problema autorizzazioni, traffico aereo, piano industriale ,  e le problematiche che possono insorgere tra i cittadini che  chiederanno danni e opere di mitigazione potranno divenire un macigno. Ancora bisogna capire cosa accadrà alla Via metropolitana e non si conosce se ci saranno altri gradi di giudizio se positiva. 

Tra l'altro proprio oggi il segretario generale dell'ONU si esprimeva così solo per quanto riguarda i cambiamenti climatici :

"Siamo sulla strada per l'inferno climatico",  ha dichiarato il segretario generale dell'Onu António Guterres, all'apertura dei lavori della conferenza sul clima COP27 di Sharm el-Sheikh."Il tempo stringe", ha detto Guterres. "Stiamo lottando per le nostre vite e stiamo perdendo"."Le emissioni di gas serra continuano a crescere, le temperature globali continuano ad aumentare e il nostro pianeta si sta rapidamente avvicinando al punto di non ritorno, che renderà irreversibile il caos climatico"."Siamo su un'autostrada per l'inferno climatico con il piede ancora schiacciato sull'acceleratore". 

In questa situazione, e senza tenere conto  degli effetti  che l'inquinamento diretto e indiretto  comporta  un aeroporto, si vuole ancora proseguire con questa "follia" di costruire un aeroporto in quella realtà agricola che è Pontecagnano e Bellizzi .

Continuerò a dire che questa opera potrebbe davvero rappresentare una delle  più gravi e future criticità ambientali del territorio Campano  e una incolmabile voragine economica. Un vero danno  oltre ogni ragionevole dubbio per il territorio, per la salute umana in genere e per la qualità della vita degli abitanti della zona. 



Per conoscere di più dello stesso autore: 

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