E’ sorprendente il silenzio dell’Europa sulla continua aggressione militare nei confronti dei curdi da parte della Turchia e dell’Iran.
Turchia
Dopo l’attentato nella città di Istanbul del 15 novembre, come era prevedibile, le accusa e fango del governo turco si sono rovesciate sui curdi, terroristi per i turchi! di conseguenza sono iniziati bombardamenti lungo il confine tra la Turchia e la Siria. I curdi da subito hanno respinto ogni coinvolgimento in quell’episodio, pare addirittura che l’attentatrice di quell’atto non sia nemmeno cittadina siriana, bensì cittadina di un paese del nord africa. Di sicuro non è di nazionalità curda.
In realtà gli attacchi militari del governo turco erano già programmati da tempo anche senza quell’episodio di Istanbul.
Il governo turco aspettava solo un pretesto per dire che è costretto ad attaccare i curdi. Allora chi ha organizzato quell’attento terroristico? È possibile verificarlo? Possiamo solo intuirlo.
Nel passato recente, l’attuale governo turco ha pubblicamente manifestato la sua contrarietà alla creazione di ogni forma di autonomia curda in Siria. Non dimentichiamo che il territorio curdo gestito dalle autorità curde in Siria fa parte dello stato della Siria. Di conseguenza i bombardamenti del governo turco nell’ area curda è aggressione ad uno stato sovrano. E’ allora come mai l’Europa che si dipinge come difensore dei diritti dei popoli e stati sovrani ed è in prima fila nella guerra contro la Russia per l’aggressione in Ucraina rimane in silenzio totale senza un minimo di decenza? Il Sultan Erdogan detta le regole secondo i suoi interessi geopolitici, fregandosi del diritto internazionale. E’ chiaro che Erdogan conosce bene i suoi alleati europei, conosce bene che l’Europa non ha nessuna autonomia nella politica internazionale.
Iran
Secondo un rapporto del 2021, sotto il regime teocratico degli Ayatollah iraniani sono stati eseguiti circa 25,400 esecuzioni capitali. Buona parte di quelle persone avevano una sola colpa, quella di criticare o non accettare le regole medievali di uno dei regimi più sanguinari. La rivoluzione del 1979 in Iran sembrava che portasse la pace e solidarietà alla popolazione iraniana, ma solo quattro giorni dopo la vittoria di Khomeini , i collaboratori del regime precedente vennero impiccati sul tetto della scuola di Rifah a Tehran. L’impiccagione diventò cosi uno strumento di giustizia nelle mani del nuovo regime. Molti oppositori iraniani tra cui giovani curdi sono stati impiccati con processi farsa e accuse false.
Le esecuzioni vengono eseguite nelle pubbliche piazze, tutti possono vedere tale spettacolo di orrore. Appunto, diffondere l’orrore per spaventare e rimanere al potere. Ovviamente la situazione delle donne è paragonabile alla schiavitù. IN queste ore, il regime iraniano bombarda le postazioni dei partiti curdi che si trovano nel Kurdistan iracheno. E’ aggressione nei confronti di uno stato sovrano. anche qui la comunità internazionale si è coperto con un velo di silenzio.
Molti cittadini nel mondo hanno manifestato in questi giorni contro la brutalità del regime iraniano nei confronti delle donne, soprattutto curde, ma il silenzio dei politici d’Europa nei confronti del regime iraniano è altrettanto doloroso e deludente.
L’Europa che potrebbe diventare un vero protagonista sulla scena della politica internazionale, sembra bloccato nel fango, forse non sa nemmeno verso quale direzione deve procedere.
I partiti di sinistra sono maggiormente colpevoli, perché questi da sempre si sono dipinti come pacifisti, solidali, difensori dei diritti dei popoli, ….. Evidentemente siamo di fronte al declino della politica, ma la politica è soltanto lo strumento, i colpevoli sono i politici. L’incapacità e la furbizia stanno sostituendo l’intelligenza. Il caso di Aboubakar Soumahoro in Italia è un esempio chiaro del fallimento della classe dirigente politica di un partito di sinistra. Il fallimento politico è alla porta, allora si cerca con qualche furbizia di raccattare i voti per arrivare al potere attraverso persone discutibili.
La posizione del PD nella guerra di Russia e Nato in Ucraina, le elezioni politiche del 25 settembre 2022, chiariscono il fallimento delle classi dirigenti dei partiti di sinistra. Per essere di sinistra non basta urlare o mettersi una maglietta rossa, bisogna avere un programma di sinistra e lottare in tal senso.