Dopo aver ricevuto il presidente della Camera, Roberto Fico, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione in cui prendeva atto che l'esito della trattativa per formare un nuovo governo non era andato a buon fine e pertanto due sono le strade che si prospettano al Paese: andare a nuove elezioni o un esecutivo "adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria".

Subito dopo il Quirinale ha rilasciato una breve nota dove per informare che Sergio Mattarella ha convocato per domani mattina alle ore 12 il Professor Mario Draghi.

Vedi le stranezze della politica!

Mario Draghi, che rappresenta se stesso, dovrebbe pertanto riuscire a formare un governo "adeguato" trovando in Parlamento l'appoggio dei partiti che in precedenza non sono riusciti ad accordarsi per formare loro un governo "adeguato".

In base alla logica, pertanto, l'aver convocato Draghi al Quirinale è da parte di Mattarella una decisione insensata.

Ma la logica non ha niente a che vedere con la politica, come ben dimostra quanto sta accadendo in queste ore.

Come è evidente, Matteo Renzi ha preso per il naso (la parola più corretto è un'altra) non solo Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Sinistra dicendo di essere disponibile a supportare un nuovo governo sulla base della maggioranza precedente, ma anche il capo dello Stato.

Una volta al tavolo delle trattative, i renziani Faraone e Boschi hanno sempre alzato la posta su qualsiasi apertura venisse loro fatta. Questa non è una supposizione, né una indiscrezione di un qualche pericoloso estremista, ma la dichiarazione fatta nella serata di ieri da Bruno Tabacci, che ha descritto i 4 giorni di trattative praticamente come una pagliacciata, di cui Renzi ha tirato le fila.


Pertanto, la convocazione di Draghi al Quirinale da Matteo Renzi è stata accolta com la fumata bianca per l'elezione di un nuovo papa:«Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica Mattarella: ancora una volta ci riconosciamo nella Sua guida. E agiremo di conseguenza».

I dipendenti del partito di Renzi non sono stati da meno del suo proprietario nel manifestrae la loro soddisfazione.

Teresa Bellanova: «Ringrazio il Presidente Mattarella per la scelta di grande saggezza e responsabilità: le sfide che il nostro Paese ha davanti sono enormi ed il governo, lo diciamo da mesi, deve esserne all’altezza. In questo momento così delicato, noi non faremo mancare il nostro contributo ed il nostro convinto apporto».

Ettore Rosato: «Grazie al Presidente Mattarella per le sue parole e la sua guida. In un momento di emergenza come questa, ma anche con delle straordinarie opportunità che si aprono per l’Italia, servono le migliori energie a servizio del Paese. Noi con lealtà le sosterremo».


Da parte del Pd non mancherà certo il senso di responsabilità nei confronti del Paese (che fa sempre chic) e di Draghi. Lo ha dichiarato lo stesso segretario Nicola Zingaretti

«Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile. Il presidente Mattarella, che ringraziamo, con la sua iniziativa ha posto rimedio al disastro provocato dalla irresponsabile scelta della crisi di Governo. Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese». 

Chissà se Zingaretti pensa di rappresentare anche gli elettori del suo partito!


La coalizione degli estremisti di destra-centro come accoglierà Draghi? Forza Italia è probabilmente tentata di supportartarlo, ma questeperò sono le dichiarazini di Lega  Fdi.

Matteo Salvini: «Non si può votare perché c'è il pericolo del contagio? Dovremmo spiegarlo ai calabresi che votano per le regionali l'11 aprile e ai milioni di italiani che voteranno per le comunali in primavera (1.300 comuni, tra cui le grandi città: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna). Questi italiani saranno delle "cavie"? Il virus colpisce solo per le elezioni politiche e non per le amministrative? Viva la Democrazia e viva la Libertà».Giorgia Meloni: «Non penso che la soluzione ai gravi problemi sanitari, economici e sociali della Nazione sia l’ennesimo governo nato nei laboratori del Palazzo e in mano al PD e a Renzi. In una democrazia avanzata, i cittadini, attraverso il voto, sono padroni del proprio destino. Anche quando la situazione è difficile. Soprattutto quando la situazione è difficile.Il Presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte che possa governare cinque anni e dare all'Italia le risposte coraggiose di cui ha bisogno. Nel centrodestra ci confronteremo, ma all'appello del Presidente rispondiamo che, in ogni caso, anche dall'opposizione ci sarà sempre la disponibilità di Fratelli d'Italia a lavorare per il bene della Nazione.Basta giochi di palazzo: la parola torni agli italiani».

C'è da aggiungere anche che se i più anti-europeisti tra i politici italiani, Salvini e Meloni, sostenessero un governo del più che europeista Mario Draghi sarebbe per loro un suicidio politico.


E i 5 Stelle? Giusta o sbagliata che sia, la decisione grillina stavolta è incredibilmente coerente. Così si è espresso su Draghi il capo politico Vito Crimi: «Ringrazio il Presidente Mattarella per aver cercato di consentire la nascita di un governo politico, concedendo gli spazi e gli strumenti opportuni affinché ogni forza parlamentare potesse agire nell'interesse del Paese, con senso di responsabilità.Purtroppo non è stato possibile. Qualcuno ha deciso di anteporre i propri interessi, la ricerca delle poltrone, a quelli dei cittadini. Il Capo dello Stato ha dovuto dunque prendere atto della situazione e intraprendere la strada più impervia, quella di un governo tecnico.Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani.Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi».

Stavolta, Alessandro Di Battista non potrà non applaudire...