Ieri la ong Resqship ha soccorso in poche ore, nel Mediterraneo centrale, 6 barche in difficoltà con 220 persone a bordo, assistendo anche più barche contemporaneamente. Durante le operazioni una persona è morta.
Successivamente, la ong è stata allertata per una ulteriore missione di soccorso. I membri dell'equipaggio, arrivati sul posto, hanno trovato delle persone in acqua, lì da circa due ore. 22 le persone salvate, mentre due erano purtroppo già decedute. Secondo le testimonianze dei sopravvissuto altre venti persone erano annegate.
"Siamo arrabbiati. Si tratta di una tragedia indicibile che avrebbe potuto – e avrebbe dovuto – essere evitata da un approccio umanitario alla migrazione anziché da un filo spinato ai confini europei", hanno dichiarato dalla Resqship. Si sono aggiunte almeno altre 23 tombe di innocenti al cimitero europeo che è il mar Mediterraneo. Quando finirà questa atrocità? Per quanto tempo tutti possono ancora guardare altrove, per quanto tempo i politici possono giocare a questo gioco? Queste sono vite umane! Ad aggiungersi alla perdita di vite ci sono i traumi profondi che i sopravvissuti dovranno sopportare per il resto della loro vita. Continueremo a lottare per solidarietà e a pregare, affinché un giorno la nostra organizzazione e tutta la flotta civile non debbano più esser necessarie".
La Nadir, la nave con cui opera Resqship, si trova a Lampedusa.
Nelle scorse ore, altri 149 migranti, con quattro diversi barchini, sono stati soccorsi in area Sar italiana dalle motovedette della Capitaneria di porto. Salgono così a 520 i migranti sbarcati sull'isola nelle ultime ore. Oltre 28mila quelli finora sbarcati in Italia dall'inizio del 2023
Alarm Phone, nella notte, aveva comunicato di aver ricevuto una chiamata da una barca in pericolo partita da Tobruk, con 400 persone a bordo (immagine in alto). Nel tardo pomeriggio di Pasqua, Seabird2, l'aereo per le ricognizioni di Sea Watch ha avvistato l'imabarcazione e contattato due navi mercantili nelle vicinanze. Una di queste ha riportato di essere stata istruita da Malta di fornire carburante al peschereccio.
Secondo Sea Watch questo non è sufficiente: serve lanciare subito un'operazione di soccorso.