Anche se non con la prontezza che avremmo dovuto attenderci, il Governo italiano sembra aver capito che quanto sta accadendo in Libia, dove alcune fazioni che controllano il territorio parrebbero aver deciso di poter fare a meno del governo fantoccio di Fayez al-Sarraj iniziando a scontrarsi tra loro dallo scorso 26 agosto, è importante anche per l'Italia.

La questione migranti e quella energetica, con gli interessi dell'Italia nel settore petrolifero, hanno fatto capire che il nostro Paese, al di là delle dichiarazioni di facciata, deve valutare la situazione e prevedere un eventuale piano d'azione di cui informare anche il Parlamento, con Camera e Senato che chiedono al riguardo la convocazione di sessioni straordinarie.

Per tale motivo, nel pomeriggio di martedì, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riunito un vertice a Palazzo Chigi, cui parteciperanno tutti i ministri interessati. Una riunione concordata da tempo sul tema dei migranti, ma che in seguito agli ultimi sviluppi a Tripoli non potrà non affrontare anche tale problema.

Nel frattempo, il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha comunicato di seguire "con grande attenzione l’evolversi della situazione in Libia", ribadendo l'appoggio di Roma all'attuale Governo libico, condannando gli episodi di violenza e invitando le parti ad una soluzione pacifica e negoziata.

Moavero Milanesi, in tal senso, ha avuto un colloquio telefonico con il Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per la Libia, Ghassan Salameh, da cui è stato informato sulla crisi in atto e su quanto fatto per superarla. Un colloquio, quello tra Moavero Milanesi e Salameh, che riprenderà anche nei prossimi giorni.

Il nostro ministro degli si confronterà anche con i suoi omologhi degli altri Paesi maggiormente interessati alla crisi libica, "anche in vista della preparazione della Conferenza Internazionale che il nostro Paese intende organizzare il prossimo autunno."

Mentre il premier Conte non ha rilasciato al riguardo alcuna dichiarazione ufficiale sul tema, ma non è una novità, è stato il vicepremier Matteo Salvini a parlare della Libia. Queste le sue parole: «L'Italia deve essere la protagonista del processo di stabilizzazione del Mediterraneo. Le incursioni di altri che hanno interessi economici non devono prevalere sul bene comune che è la pace. Anche io personalmente sono disponibile a correre qualche rischio e a tornarci presto, perché è troppo importante una Libia finalmente pacificata.»

Come è facile intuire qualsiasi riferimento alla Francia di Macron è assolutamente voluto e cercato!

Nel frattempo, l'ex ministro Minniti, in un'intervista a La Stampa, ci ricorda i rapporti del precedente Governo con la Libia, anche in relazione ad un processo di pacificazione almeno in quella parte d Paese.«Quanto sta avvenendo ci dice che c’è in corso una ridefinizione dei rapporti di forza a Tripoli. Ma ci dice anche che il processo di stabilizzazione si è arrestato.L’estate scorsa era iniziata male per l’Italia, con l’incontro di Saint-Cloud tra il premier libico Sarraj e il suo avversario Haftar che sembrava escluderci.Poi però Sarraj venne a Roma e chiese un accordo per la cooperazione con la guardia costiera libica, la conferenza del 28 agosto vide Italia, Francia, Spagna e Germania discutere di un’iniziativa comune per l’Africa, si trovò un punto di equilibrio tra il protagonismo francese e quello italiano, cooperare e competere.Sui flussi migratori l’Europa non aveva fatto fino in fondo il suo dovere, ma l’Italia era riuscita a trasformare un tema divisivo in una questione di rapporti tra l’Europa e l’Africa superando l’impasse. Adesso è saltato tutto».

E riguardo a come si potrà sviluppare adesso al situazione, anche in base ai rapporti tra Italia e Francia, Minniti ha dichiarato:
«È chiaro che i comportamenti infantili del ministro dell’Interno Salvini, che va in Russia indossando la maglietta della Croazia per tifare contro la Francia, abbiano delle conseguenze.»