Abcasia oggi: intervista a Kan Taniya e Vito Grittani su caos in Georgia e nuovo governo in Siria
Mondo in fermento tra conflitti e nuovi governi. La geopolitica mondiale cambia assetto e i mutamenti in atto coinvolgono direttamente anche l'Abcasia, lo Stato indipendente affacciato sul Mar Nero. Ad influire soprattutto il caos politico in Georgia con il contrasto tra il rappresentante eletto Mikheil Kavelashvili e il presidente Salome Zurabishvili sullo scenario anche dell'adesione dell'ex Stato Sovietico all'Unione Europea. Su questi ed altri temi di stretta attualità abbiamo intervistato Kan Taniya e Vito Grittani, diplomatici della Repubblica di Abcasia.
Georgia nel caos dopo le elezioni con un braccio di ferro tra presidente e nuovo governo. Come può influire l'affermazione dell'uno e dell'altro sulla situazione dell'Abcasia?
Osserviamo con attenzione e interesse gli sviluppi politici interni in Georgia, poiché hanno inevitabilmente un impatto sulla regione e, potenzialmente, sulle relazioni con l'Abcasia.
L'affermazione di un governo georgiano più radicale o nazionalista potrebbe portare a un'intensificazione della retorica contro la nostra sovranità e a tentativi di pressione politica o economica, sia direttamente che attraverso i loro alleati internazionali. Questo ci imporrebbe di rafforzare ulteriormente i nostri legami con i partner strategici, come la Russia, e di continuare a consolidare le istituzioni del nostro Stato per resistere a qualsiasi sfida.
D'altra parte, qualora emergesse una leadership georgiana più pragmatica e orientata al dialogo, ciò potrebbe aprire spazi per una gestione più stabile delle dinamiche regionali. Tuttavia, la nostra posizione rimane chiara: l'indipendenza della Repubblica di Abcasia non è negoziabile, e qualsiasi dialogo deve partire dal riconoscimento di questa realtà.
In ogni caso, l'Abcasia si prepara a ogni scenario, mantenendo un approccio di autodeterminazione, rafforzamento dello Stato e tutela degli interessi nazionali, indipendentemente dai cambiamenti politici in Georgia.
Con la caduta del governo di Assad l'Abcasia potrebbe perdere il riconoscimento della Siria. Quali sono ad oggi le posizioni del nuovo governo rispetto al riconoscimento?
L'Abcasia segue con attenzione gli sviluppi interni in Siria, poiché il riconoscimento da parte di Damasco è stato un passo importante nella nostra diplomazia internazionale. La caduta del governo di Assad potrebbe certamente introdurre incertezze su questa posizione, dato che nuovi attori politici potrebbero rivedere le politiche estere del Paese, in linea con i loro interessi e alleanze.
Manteniamo aperti attraverso l’Ambasciata abcasa in Siria i canali di comunicazione con i diversi attori presenti nello scenario politico siriano, cercando di garantire continuità nelle relazioni bilaterali, indipendentemente dai cambiamenti al vertice.
Puntiamo a sottolineare come il riconoscimento dell'Abcasia sia stato un passo positivo per la cooperazione economica e culturale tra i due Paesi, il che potrebbe costituire un argomento valido anche per un futuro governo.
La Russia, nostro principale alleato, riveste un ruolo cruciale nelle dinamiche siriane. Coordinarsi con Mosca su questo tema è essenziale per tutelare i nostri interessi e garantire la continuità del riconoscimento.
Va inoltre sottolineato che ogni cambiamento politico è anche un'opportunità. L'Abcasia ha dimostrato di sapersi adattare alle circostanze geopolitiche, e continuerà a farlo, rafforzando i propri legami con la comunità internazionale e promuovendo la propria sovranità come valore imprescindibile.
Qual è ad oggi la situazione in Abcasia dopo le ultime proteste di piazza?
Le recenti proteste di piazza in Abcasia riflettono la vitalità del nostro sistema democratico e il coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita politica del Paese. È importante notare che queste manifestazioni, per quanto animate, si inseriscono in un quadro di dialogo e stabilità istituzionale.
Ad oggi, la situazione nel Paese è sotto controllo, e le autorità stanno lavorando per rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini.
Il governo ha avviato consultazioni con i rappresentanti dei gruppi di protesta per affrontare le loro richieste, molte delle quali riguardano temi legati alla trasparenza amministrativa, alla crescita economica e alla riforma delle istituzioni.
Nonostante le tensioni, i leader politici e civili sottolineano l'importanza di preservare l'unità e la sovranità dello Stato, valori che rimangono centrali per tutti i cittadini abcasi.
Le proteste hanno messo in luce alcune questioni che richiedono maggiore attenzione, come il miglioramento delle condizioni socioeconomiche e l'efficienza della governance. Il governo ha promesso misure concrete per affrontare queste sfide.
Va ricordato che l'Abcasia ha attraversato momenti difficili in passato e ha sempre trovato modi per rafforzare la propria democrazia e istituzioni. Il nostro popolo è resiliente e determinato a costruire un futuro stabile e prospero, fondato sui principi della sovranità e dell'indipendenza. Le difficoltà attuali non devono essere viste come una crisi, ma come un'opportunità per crescere e migliorare come nazione.
Avremo le nuove elezioni presidenziali il 15 febbraio del 2025 ed il popolo sceglierà la nuova squadra che sarà in grado di implementare le riforme richieste dal popolo.