Dopo aver incontrato alle 11 il raggruppamento Alleanza Libera Europea che nel Parlamento di Bruxelles rappresenta i partiti nazionalisti e indipendentisti, Carles Puigdemont si è presentato intorno alle 12:45 insieme agli altri membri del suo Governo che si sono rifugiati a Bruxelles nella sala dove era prevista la conferenza stampa annunciata nella tarda serata di ieri. Ad attenderlo vi erano oltre 200 giornalisti, ovviamente non solo spagnoli.
Venerdì - ha dichiarato Puigdemont - dopo la dichiarazione di indipendenza, abbiamo preso atto che il dialogo in queste condizioni era impossibile e che il PP e il PSOE hanno un problema gigantesco che non vogliono affrontare dal punto di vista politico.
Puigdemont, in relazione alla denuncia presentata ieri dal Procuratore generale dello Stato, ha detto che dimostra l'estrema aggressività del Governo di Madrid contro il Governo ed il Parlamento della Catalogna.
Nel frattempo, il "legittimo" Governo catalano inizierà a lavorare su quattro priorità.
Una parte del governo si è "trasferita" a Bruxelles per rendere evidente il problema catalano nel cuore dell'Europa. Un'altra parte del governo continuerà invece a lavorare in Catalogna, svolgendo la propria attività politica. Inoltre, saranno sostenute tutte le possibili iniziative per evitare la demolizione del sistema istituzionale catalano in applicazione delle misure dell'articolo 155. Infine, Puigdemont ha annunciato che gli indipendentisti parteciperanno alle elezioni del 21 dicembre, interpretandole come atto di sfida democratica e, per tale motivo, accettabili.
E alla domanda se lui ritenesse che poi Madrid ne rispetterà il risultato, Puigdemont ha risposto che di fronte vi è uno Stato che comprende solo la logica della forza, richiamando anche un intervento dell'Europa in base ai valori su cui dice di fondare la propria unione.
Carles Puigdemont ha detto di non essere in Belgio per chiedere asilo politico, ma per lavorare con libertà e sicurezza, affermando anche che non vuole fuggire dalle proprie responsabilità davanti alla giustizia, ma di chiedere di poterla affrontare con tutte le garanzie.
Ed in merito al tempo di permanenza a Bruxelles, suo e degli altri che lo hanno accompagnato, Puigdemont ha detto che questo dipenderà dalle circostanze, denunciando anche il grave deficit democratico presente oggi in Spagna.