Esteri

Da Bruxelles a Tripoli per non decidere nulla, mentre oltre 200 migranti vagano nel Mediterraneo senza meta

Domenica, il premier Giuseppe Conte è stato a Bruxelles ad illustrare ai suoi colleghi europei come l'Unione dovrebbe gestire il problema migranti. Già in base al fatto che nella propaganda dei 5 Stelle e del governo non si parli di tale riunione è emblematico per sancirne, se non il fallimento, il nulla di fatto in relazione ai risultati, almeno quelli che l'Italia pensava di ottenere.

Conte, dopo essere stato istruito da Salvini, è andato in Europa per promuovere la posizione dell'Italia che non vuole più essere punto di sbarco per i migranti salvati nel Mediterraneo, che vuole che gli altri Paesi europei si facciano carico del problema prendendosi la responsabilità delle quote di accoglienza pattuite in passato e che l'Europa si impegni a creare dei centri di accoglienza in Africa.

La proposta di Conte, a dire il vero molto più articolata di quanto riassunto in precedenza, non è stata accolta dagli applausi degli altri Paesi... anzi forse non è stata proprio accolta in generale, salvo dichiarazioni di circostanza pronunciate alla fine del vertice in cui i vari leader europei si sono detti possibilisti nel trovare una qualche convergenza nel prossimo Consiglio europeo che avrà luogo questo fine settimana.

Questo lunedì, invece, Salvini è volato in Libia per incontrare il suo omologo, il ministro dell’Interno Abdulsalam Ashour, per illustrare la sua proposta: creare hotspots ai confini a Sud della Libia per "evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come l'Italia". Ovviamente, insieme alla proposta è stata sventolata la promessa di "aiuti" alla Libia. Anche in questo caso non c'è stata risposta, ma non era possibile attendersi altro.

Tutto è comunque finalizzato alla campagna pubblicitaria di Salvini che si guarda bene, nel frattempo, di trovare soluzioni immediate e concrete. Così la Lifeline continua a vagare nel Mediterraneo con 200 migranti ostaggio del consenso di Salvini e della dabbenaggine dei 5 Stelle, che hanno seguito il loro alleato senza capirne le conseguenze.

In ogni caso, a riportare la vicenda migranti alla realtà dei fatti e della logica ci ha pensato un neo eletto dei 5 Stelle, l’ufficiale di Marina Gregorio De Falco. Ecco che cosa ha detto...



De Falco verrà ascoltato? Certamente no!

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
ha ricevuto 403 voti
Commenta Inserisci Notizia