Dopo la Open Arms c'è ancora una nave nel Mediterraneo con 356 persone a bordo in attesa di un porto sicuro
Mentre la Procura di Agrigento ha concesso lo sbarco ai migranti rimasti a bordo della Open Arms, continua invece l'altra odissea dei 356 a bordo della Ocean Viking, nave norvegese gestita dalle Ong SOS mediterranee e Medici Senza Frontiere.
Oltretutto, un terzo degli ospiti a bordo di quella nave è costituito da minori. Uno di loro è sopravvissuto al bombardamento del centro di detenzione di Tajoura.
Che senso ha ripetere quanto abbiamo assistito con la vicenda della Open Arms? Come dimostrato dai dati di Oim e Unhcr le navi delle Ong non solo non operano in combutta con gli scafisti, ma non sono neppure da considerarsi come un fattore di traino che invita i trafficanti a far partire i migranti dal nord Africa.
Ed osteggiare le Ong porterebbe a meno morti in mare?
Alarm Phone, che aveva portato alla luce l'ennesimo naufragio davanti alle coste libiche, ha dichiarato di aver parlato di nuovo con il pescatore che aveva dato loro la notizia. "Ha ripetuto la testimonianza in modo convincente", hanno dichiarato dalla Ong. "Ci ha detto che i 3 sopravvissuti erano traumatizzati, di averli portati in Libia e consegnati ad un’ambulanza.
Per quanto ne sappiamo, le autorità libiche non hanno cercato il relitto e i cadaveri, nonostante fossero state avvisate sia da noi che dal pescatore. Dicono di non avere informazioni sul caso".
In questo modo, "qualcuno" può dire che oltre cento persone non sono annegate davanti alla Libia, affermando che le proprie leggi inumane e anticostituzionali abbiano un qualche senso.
Di seguito è possibile avere l'ultima posizione sempre aggiornata della Ocean Viking...