Grandi opere, l'asso nella manica della Cina
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La crisi della Cina è strutturale. Ma probabilmente più che di crisi è meglio parlare di rallentamento della crescita. Perché questa torni a impennarsi occorre che sia completata da un lato la transizione verso una vera economia di mercato, al di là delle classificazioni internazionali in discussione in queste settimane, e siano decisamente rafforzati i consumi interni dal momento che le sole esportazioni non bastano più a “tirare” la crescita di Pechino.
Parola di Linda Yueh, la prestigiosa economista che alterna da sempre periodi professionali passati in Oriente e altri in Europa: da pochi mesi ha lasciato l’incarico di corrispondente finanziaria per la BBC a Singapore ed è tornata in Inghilterra dove attualmente insegna sia a Oxford che alla London Business School.
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