L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) apprende che il Ministero dell'Ambiente "è impegnato, insieme alla Provincia di Trento, a trovare una soluzione per favorire il trasferimento degli esemplari in eccesso, in un quadro di misure e interventi che garantiscano la sicurezza dei cittadini". È quanto emerso dal tavolo di confronto sulla emergenza plantigradi in Trentino, che si è svolto oggi. All'incontro era presente, assieme al ministro Pichetto Fratin e al sottosegretario Claudio Barbaro, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Chiediamo chiarezza. Cosa significa “esemplari in eccesso” e perché a questo tavolo di confronto non sono state invitate le associazioni che lavorano per la tutela degli animali?», commenta il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto. «Senza dubbio meglio il trasferimento dell'abbattimento, tuttavia vi sono ancora nodi da sciogliere. Siamo disponibili a confrontarci con tutte le istituzioni in campo per la salvezza e il benessere degli orsi del Trentino e aspettiamo un riscontro del Ministero sui dodici punti formalizzati dopo il “tavolo tecnico” e sulla nostra proposta di trasferimento nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall'associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International".Lo scorso 25 maggio, il legale del Ministero dell'Ambiente ha comunicato al Tar di Trento, nel corso dell'udienza sul destino degli orsi oggetto dei decreti del presidente Fugatti, come “ad oggi non siano stati individuati spazi idonei ad accogliere JJ4”. L'Oipa attende chiarimenti anche su tale asserzione assai discutibile, essendo la fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato ed essendo la biodiversità e gli animali tutelati anche dal nuovo articolo 9 della Costituzione, oltre che dalla legislazione nazionale ed europea.Nei prossimi giorni l'Oipa depositerà al Tar ulteriore documentazione a sostegno dell'ipotesi trasferimento, come richiesto in udienza.

Questa la nota rilasciata oggi dall'Oipa con le ultime novità relative alla vicenda orsi in Trentino. 

Ma anche la Lav oggi aveva qualcosa da dire sugli orsi, in questo caso su quelli reclusi al Casteller:

Il 18 aprile scorso la LAV aveva inviato una formale richiesta al Presidente trentino Fugatti, per poter accedere al Casteller accompagnata da personale specializzato, allo scopo di verificare le condizioni di detenzione e di salute dell'orsa JJ4 catturata pochi giorni prima.Nonostante la mancanza di qualsiasi risposta, il 19 aprile i rappresentanti dell'associazione si erano comunque recati all'ingresso dell'area gestita dal Corpo Forestale trentino chiedendo di poter entrare, ma anche in quell'occasione nessuna risposta, i cancelli sono rimasti chiusi."A quasi due mesi dalla cattura di JJ4 e in assenza di qualsiasi informazione relativa alle sue condizioni, LAV ha perciò presentato una nuova richiesta di accesso al Casteller accompagnata da personale tecnico-scientifico-medico veterinario per verificare le reali condizioni di salute di M49 e Jj4, oltre al cucciolone recluso da oltre un mese nel carcere a cielo aperto della Provincia di Trento. E' giunta l'ora che si sappia la verità", così Massimo Vitturi, responsabile area Animali Selvatici.La nuova richiesta è stata presentata alla Provincia Autonoma di Trento a firma del Presidente della LAV Gianluca Felicetti, legale rappresentate dell'Associazione."Richiediamo anche resoconti ufficiali e medico veterinari di tutti e tre gli orsi detenuti al Casteller. Gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato, per questo motivo riteniamo che la Provincia di Trento abbia il dovere di assicurare piena trasparenza informando tutti i cittadini sulle condizioni di vita degli orsi reclusi nella sua struttura mentre riteniamo sia nostro dovere morale ed etico vigilare affinché le loro condizioni da reclusi siano comunque le migliori possibili", ha poi aggiunto il presidente Gianluca Felicetti.


Crediti immagine: comunicato stampa Lav