Accordo tra i Paesi Ue per effettuare test rapidi e limitare i viaggi non necessari
A coloro che già brindano a futuri nuovi viaggi in giro per l'Europa e nel mondo o che millantano riprese a breve, va purtroppo ricordato che bisognerà fare i conti con la pandemia ancora per diverso tempo.
I vaccini non saranno disponibili per tutti nel breve periodo e per quelli attualmente somministrati non sappiamo se ci sia bisogno o meno bisogno di un richiamo. Poi dobbiamo fare i conti con le varianti del virus che, almeno finora, sembrerebbero (a parte quella brasiliana) non essere in grado di poter aggirare le difese immunitarie di un vaccino. Abbiamo poi il problema di vaccinare l'80% della popolazione in tutto il mondo, senza dimenticare che l'asincronismo della pandemia nei vari continenti non consentirà troppo margine agli spostamenti. I settori dei trasporti e del turismo si dovranno dedicare ai viaggi "domestici" almeno per i prossimi anni.
Di come l'Europa debba affrontare tale situazione nell'immediato, nella serata di giovedì ne hanno discusso in un vertice i capi di Stato e di governo dell'UE. Sul tavolo le nuove varianti del virus, i test rapidi, i vaccini e gli spostamenti tra gli Stati membri.
Sulla situazione sanitari, i leader hanno preso atto della gravità della situazione, soprattutto alla luce delle nuove varianti. Tutti si sono detti determinati a limitare la diffusione del virus attraverso l'adozione di misure analoghe tra gli Stati membri, anche se le frontiere dovranno rimanere aperte per garantire il funzionamento del mercato unico, compresa la circolazione di beni e servizi essenziali, evitando di imporre divieti di viaggio indiscriminati.
Per contenere la diffusione del virus potrebbero tuttavia essere necessarie misure volte a limitare gli spostamenti non essenziali all'interno dell'UE alla luce. di volta in volta, dei rischi posti dalle nuove varianti del virus.
Per quanto riguarda i test, i leader europei hanno accolto con favore il lavoro svolto finora e l'accordo sui test antigenici rapidi e sul reciproco riconoscimento dei risultati dei test.
Sui vaccini, i leader hanno ribadito che dovrebbero essere distribuiti contemporaneamente e in misura proporzionale alla popolazione. Hanno inoltre ribadito la necessità di seguire da vicino il processo di vaccinazione.
Poco prima del vertice, l'Ecdc aveva diramato una nota sulla situazione Covid in Europa sottolineando come la mutazione e le variazioni del virus SARS-CoV-2, a causa dei processi di evoluzione e adattamento, siano stati osservati in tutto il mondo e che, “sebbene la maggior parte delle mutazioni emergenti non avrà un impatto significativo sulla diffusione del virus, alcune mutazioni o combinazioni di mutazioni possono fornire al virus un vantaggio selettivo, come una maggiore trasmissibilità o la capacità di eludere la risposta immunitaria dell'ospite”.
In particolare l'Ecdc ha puntato il dito contro tre varianti (VOC 202012/01, 501Y.V2 e variante P.1) considerate “preoccupanti a causa delle mutazioni che hanno portato a una maggiore trasmissibilità e al deterioramento delle situazioni epidemiologiche nelle aree in cui si sono recentemente stabilite”.
Per questo l'Ecdc ha invitato i Paesi UE ad affrontare la situazione incrementando i test e il sequenziamento dei campioni e limitando la possibilità di viaggiare all'estero.