"Il Pd ha già fatto abbastanza danni al Paese, facendolo invadere per anni da un’immigrazione clandestina senza freni e senza controlli.
Ora la musica è CAMBIATA.
Indietro non si torna, gli italiani vogliono ordine, sicurezza, RISPETTO.
Avanti tutta!"
L'incredibile slogan precedente accompagna un'altrettanto insensata immagine di Matteo Salvini, pubblicata su Facebook, che con faccia disgustata, mentre punta l'indice contro il simbolo del PD, dichiara: "Chi è contro il Decreto Sicurezza e a favore dell'immigrazione clandestina tradisce l'Italia e gli italiani e pagherà di fronte alla Legge a alla Storia".
L'attributo incredibile associato all'operazione di propaganda promossa da Matteo Salvini è giustificato da diversi motivi.
Considerando che Salvini non è solo segretario della Lega, ma anche ministro dell'Interno, minacciare iscritti e simpatizzanti di un altro partito è per l'appunto incredibile, in senso iperbolico, perché inopportuno.
È incredibile perché in uno Stato democratico chiunque ha il diritto di essere contro una legge che non condivide.
È incredibile perché essere contro il Decreto Sicurezza non implica affatto essere a favore dell'immigrazione clandestina.
È incredibile perché minaccia con sanzioni penali il libero e democratico diritto di critica di chi non sia d'accordo con una legge da lui voluta.
E tutto questo, in uno Stato democratico, dovrebbe essere considerato normale? È normale, invece, in uno Stato autoritario, in uno Stato fascista. E i sorridenti attivisti dell'onestà a prescindere che dicevano che, prima di tutto, per loro valeva il rispetto della Costituzione non hanno niente da dire su ciò che dichiara e fa il loro alleato? Secondo loro è normale tutto questo?
Nell'incredibile propaganda leghista, ci sono poi altri errori madornali da sottolineare. Il primo è che ad essere contrari al decreto sicurezza non sono certo solo iscritti e simpatizzanti del PD. Addirittura, una parte di loro, in base a dei sondaggi, sembrava fosse pure d'accordo.
Quindi, il secondo errore è indicare il PD come artefice, centro, nucleo della protesta a quell'insensato decreto! Una scelta che non può che essere che una promozione per il PD, un vero e proprio spot simpatia per coloro che se ne erano allontanati.
Infine, il terzo errore è dovuto al fatto che una propaganda così becera dimostra da parte di Salvini tutta l'insicurezza sul decreto sicurezza. Insicurezza per l'insensatezza delle norme in esso contenute, che sono oggetto delle critiche di molti sindaci. Insensatezza che ha fatto breccia pure nel premier Conte, che ha deciso di incontrare i sindaci per verificare i loro rilievi sul contenuto della legge.
Salvini sa bene che gran parte delle norme previste dal suo provvedimento sono assurde e illogiche, anche in relazione a quanto da lui promesso in campagna elettorale. Adesso, da parte sua vi è la necessità di difenderle a tutti i costi e, soprattutto, vi è la necessità che i suoi tanto cari "followers" non prendano coscienza di quale sia la realtà dei fatti.
Per questo, Sua Eccellenza Salvini ha iniziato ad imitare Mussolini... anche alla luce del sole.