Anche nel 2020, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe dato il proprio assenso per influenzare le elezioni presidenziali americane statunitensi per favorire Donald Trump.

Questo è quanto affermano funzionari dell'intelligence americana che accusano Mosca di aver diffuso "accuse fuorvianti e infondate" sul candidato Joe Biden.

La Russia ha definito "infondate" le accuse facendo notare che a sostegno non fosse stata presentata alcuna prova.

Nelle 15 pagine del rapporto oltre alla Russia, viene citato anche il ruolo esercitato dall'Iran che, in quel caso, si sarebbe però adoperato per screditare Donald Trump.

Infine, l'intelligence Usa non ha mancato di citare anche la Cina, da tempo accusata da Washington di cyber-spionaggio, scagionandola dall'aver cercato di favorire l'uno o l'altro candidato o di screditare il voto del 3 novembre. 

Il rapporto dell'intelligence è stato rilasciato contemporaneamente a un'indagine congiunta dei dipartimenti di Giustizia e Sicurezza interna che sono giunti alle stesse conclusioni.

Per tale motivo, l'amministrazione Biden sarebbe intenzionata ad imporre sanzioni alla Russia già a partire dalla prossima settimana.