La sora Giorgia che all'opposizione voleva abolire le accise sui carburanti è stata smentita dalla sora Meloni che una volta al governo le ha aumentate

Dal Consiglio dei Ministri di ieri è giunta la conferma della volontà del Governo di arrivare ad un allineamento delle aliquote ordinarie di accisa tra benzina e gasolio motori nell’arco dei prossimi cinque anni.In quest’ottica, sarà necessaria una variazione media annua di 1,11 centesimi di euro/litro per arrivare ad un’aliquota comune pari a 0,673 euro/litro per benzina e gasolio, generando nei cinque anni un maggiore gettito stimato in circa 1,2 miliardi di euro rispetto alla situazione attuale e tenendo conto sia della crescita dei consumi di benzina, sia delle esenzioni all’incremento del gasolio per le categorie dei trasportatori e agricolo.Il Decreto ha il merito di lasciare invariata l’accisa per il solo biocarburante in purezza riconoscendo quindi un credito al ridotto contenuto di CO2 dei biocarburanti.“L’iniziativa del Governo – ha commentato Gianni Murano, presidente UNEM – è sicuramente un segnale positivo, ma appare timida nel tentativo di supportare, così come auspicato, un percorso di decarbonizzazione che possa utilizzare appieno le potenzialità dei biocarburanti anche miscelati con i combustibili fossili”.“È quindi auspicabile – ha proseguito – che si possano sviluppare ulteriori passi verso il riconoscimento del credito carbonico dei biocarburanti che attualmente sono appesantiti da un’accisa per kg CO2 emessa pari a 5 volte quella dei fossili e 12-15 volte quella di elettrico e gas. Analogamente – ha concluso – urge individuare strumenti per la riconversione del sistema di raffinazione e, contemporaneamente, mettere in moto adeguate economie di scala in grado di sviluppare filiere nazionali competitive per dare supporto al processo di decarbonizzazione dei trasporti”.
Questo è il comunicato diffuso venerdì scorso da UNEM (Unione Energie per la Mobilità) che ci conferma da parte del Consiglio dei Ministri di un aumento delle accise sui carburanti, una misura che, nel giro di cinque anni, porterà nelle casse dello Stato un extragettito stimato in circa 1,2 miliardi di euro.
Il provvedimento, già anticipato nel Piano strutturale di bilancio di settembre, segna un cambiamento significativo nella tassazione dei carburanti. L’accisa sul diesel aumenterà di 1-2 centesimi al litro, mentre quella sulla benzina subirà una riduzione equivalente. Una scelta che, se da un lato potrebbe alleggerire il costo del pieno per chi utilizza automobili a benzina, dall’altro rischia di pesare su chi invece fa affidamento sul gasolio, ancora ampiamente diffuso nel trasporto merci, ed ancora il più utilizzato dagli italiani.
Perché sottolineare il provvedimento? Perché la premier Meloni, la sora Ggiorgia, qualche anno fa diceva di voler "abbolire" le accise, definite, più o meno, al pari di un furto di Stato...
Poi la sora Meloni, di recente, ha cambiato nuovamente versione... una volta al governo:
«Gira un mio video del 2019 ma nel frattempo il mondo è cambiato. Non sono incoerente e in questa campagna elettorale non ho promesso che avrei tagliato le accise sulla benzina. Penso ancora che sia giusto il taglio delle accise, ma si fanno i conti con la realtà e purtroppo stiamo affrontando una situazione emergenziale che ci impone di fare alcune scelte».
È vero... il mondo è cambiato, mentre i politici sono però rimasti gli stessi, non solo in relazione a ciò che sostengono, ma soprattutto in relazione alle motivazioni a supporto di ciò che sostengono. Il guaio è che c'è gente che si scomoda pure per andare a votare per farsi raprpesentare da gente simile.