Questa mattina sono state eseguite, presso alcuni Uffici della I^ Sezione della Segreteria di Stato e dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato, attività di acquisizione di documenti e apparati elettronici.L’operazione, autorizzata con decreto del Promotore di Giustizia del Tribunale, Gian Piero Milano e dell’Aggiunto Alessandro Diddi, e di cui erano debitamente informati i Superiori, si ricollega alle denunce presentate agli inizi della scorsa estate dall’Istituto per le Opere di Religione e dall’Ufficio del Revisore Generale, riguardanti operazioni finanziarie compiute nel tempo.

Quello sopra riportato è il comunicato della Sala stampa vaticana rilasciato martedì 1 ottobre. Ma che cosa sta accadendo "oltre Tevere"?

Lo riporta l'Espresso in una esclusiva in cui ci informa che l'operazione sopra descritta, oltre all'acquisizione di documenti, ha coinvolto anche delle persone e la loro attività, la cui sfera di influenza potrebbe anche aver interessato parte dei fondi dell'Obolo di San Pietro, che raccogli le offerte dei fedeli per le opere di carità del Papa a sostegno dei più bisognosi e delle comunità ecclesiali in difficoltà che si rivolgono alla Sede Apostolica.

Si tratta di due dirigenti degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, di un'addetta all'amministrazione, Caterina Sansone, e di due "pezzi da novanta" del Vaticano: mons. Mauro Carlino (capo Ufficio informazione e documentazione della Segreteria di Stato) e Tommaso Di Ruzza (direttore dell'Autorità d'informazione finanziaria, Aif) .

Le persone sopra citate da adesso potranno avere accesso allo Stato Vaticano solo se autorizzati dalla locale magistratura, anche se monsignor Carlino potrà continuare a risiedere presso la Domus Sanctae Marthae.

Secondo quanto dichiarato dall'Espresso, l'inchiesta riguarderebbe operazioni finanziarie compiute nel tempo relative a compravendite immobiliari all'estero, in particolare immobili di pregio a Londra, con il supporto di società inglesi il cui ruolo però sarebbe tutto da chiarire. Inutile sottolineare che le cifre relative a tali compravendite sono cifre milionarie.

Per l'Espresso, "le denunce fatte dallo Ior e dal Revisore generale interessano un arco temporale recente, quando gli uffici messi nel mirino della magistratura erano guidati da monsignor Angelo Becciu, ex sostituto per gli Affari generali della Segreteria diventato pochi mesi fa prefetto per la Congregazione delle Cause dei Santi. Monsignor Carlino, appena sospeso da ogni funzione, è stato per anni il segretario personale del cardinale, uno degli uomini più influenti della curia e da sempre stimato da papa Francesco".