Ricordate il senatore Renzi seduto di fronte a Mohammad bin Salman ripetere, in maniera ossessiva, Renaissance, renaissance... cercando di compiacere in tutti i modi il principe saudita?
Il motivo? È molto semplice. Mohammad bin Salman è a capo del Public Investment Fund (PIF), il fondo di investimento sovrano tramite cui l'Arabia Saudita vuole realizzare il rinnovamento dell'economia e dell'immagine internazionale del regno, riassunto dalla Saudi Vision 2030, con l'obiettivo di non essere più dipendenti unicamente dal petrolio, diversificando così le entrate economiche tramite altre fonti, tra cui il turismo, come ad esempio dimostra la campagna pubblicitaria Visit Saudi.
Sono 13 i settori strategici su cui il PIF ha iniziato ad operare per mettere a punto la propria strategia. Tra questi vi è anche la voce Entertainment, Leisure and Sports, che non prevede solo di consolidare il settore dell'economia sportiva ed il suo ruolo sociale solo all'interno del Paese. Infatti per "vendere l'immagine" dell'Arabia anche all'estero per attirare turismo e investimenti quale migliore veicolo pubblicitario potrebbe essere utilizzato se non acquistare una squadra di calcio?
Così, viste le ultime vicissitudini dell'Inter, anche il PIF è finito nell'elenco dei possibili acquirenti della società nerazzurra. In fondo le esperienze di altri paesi dell'area hanno confermato la bontà del connubio. Qatar e Emiratini, con Paris Saint Germain e Manchester City, ne sono la riprova più evidente... senza dimenticare le sponsorizzazioni.
Quale potrebbe essere il ritorno? Se un turista deve scegliere una compagnia aerea per un volo a lungo raggio non è improbabile che prenda in considerazione Emirates o Qatar Airways, ma è quasi certo che escluderà a priori dalla sua scelta Saudia, aggiungendo... ma chi sono costoro?
Per questo, negli ultimi giorni si è ulteriormente accreditata l'ipotesi che il fondo sovrano saudita possa essere interessato ad acquistare l'Inter che, entro la fine di marzo, deve soddisfare scadenze finanziarie da decine e decine di milioni.
Rimane solo il problema del rispetto dei diritti umani da parte del regno saudita e del coinvolgimento dello stesso Mohammad Bin Salman nell'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, per il quale le Nazioni Unite, senza mezzi termini, lo hanno etichettato come mandante.