Economia

Istat, commercio con l'estero e prezzi all'importazione a giugno 2022

A giugno il dato congiunturale relativo al commercio con l'estero indica una crescita per le importazioni (+1,8%) e una flessione per le esportazioni (-2,1%). Rispetto a maggio, la diminuzione  dell'export è dovuta al calo delle vendite verso entrambe le aree, più intensa per l'area Ue (-2,6%) rispetto ai mercati extra Ue (-1,4%).


Nel secondo trimestre dell'anno, rispetto al precedente, entrambi i valori sono invece in crescita, con l'export che sale del +6,2% e l'import del +11,3%.


A giugno, rispetto allo stesso mese del 2021, l'export aumenta su base tendenziale del +21,2%, con una crescita sostenuta di analoga intensità verso entrambe le aree, Ue (+21,2%) ed extra Ue (+21,1%). L'import registra un incremento tendenziale del +44,2%, che coinvolge in misura molto più ampia l'area extra Ue (+75,1%) rispetto all'area Ue (+22,1%). Gli acquisti di gas naturale e di petrolio greggio contribuiscono per 15,7 punti percentuali al marcato incremento tendenziale dell'import del nostro Paese.

Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale dell'export si segnalano: prodotti petroliferi raffinati (+100,9%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,8%), sostanze e prodotti chimici (+30,0%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,1%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,6%).

Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all'incremento dell'export nazionale sono Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%), Francia (+16,7%), Belgio (+54,0%) e Turchia (+87,4%). L'export verso la Russia (-19,1%) si conferma in forte flessione; in lieve calo anche le vendite verso la Svizzera (-2,2%).

Nei primi sei mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,4%) è dovuta in particolare all'aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+25,7%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+36,7%), prodotti petroliferi raffinati (+99,7%), sostanze e prodotti chimici (+28,8%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,6%).


A giugno 2022 il disavanzo commerciale è pari a 2.166 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 5.673 milioni di giugno 2021. Il deficit energetico raggiunge i 9.257 milioni (era 2.637 milioni un anno prima). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce a 7.091 milioni, da 8.310 milioni di giugno 2021.

Il deficit energetico si amplia ulteriormente, per effetto dei forti rialzi dei valori medi unitari all'import di gas, greggio ed energia elettrica, e supera nei primi sei mesi dell'anno i 48 miliardi; nello stesso periodo il deficit commerciale sfiora i 13 miliardi, a fronte di un avanzo di quasi 29 miliardi dei primi sei mesi del 2021.


Nel mese di giugno 2022 i prezzi all'importazione crescono del +1,8% su base mensile e del +21,5% su base annua (era +20,1% a maggio). A contribuire sono soprattutto i rialzi dei prezzi dei prodotti energetici nell'area non euro.

Autore Mario Falorni
Categoria Economia
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