In Italia sono ad oggi 110.574 le persone finora contagiate dal coronavirus, 5mila in più di ieri, ma secondo il capo della Protezione civile Borrelli, il 1 aprile, i nuovi positivi sarebbero solo 2.937 (ieri 2.107), che è invece l'incremento di quanti sono attualmente positivi al Sars-CoV-2,  ad oggi 80.572 (in pratica il totale dei contagiati, al netto di morti e guariti).

Questo mercoledì, i morti sono 727 (ieri 837) e i guariti sono 1.118 (ieri 1.109). In totale sono 16.847 le persone guarite, mentre quelle decedute 13.155.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 25.765 in Lombardia, 11.489 in Emilia-Romagna, 8.224 in Veneto, 8.470 in Piemonte, 4.432 in Toscana, 3.456 nelle Marche, 2.645 in Liguria, 2.758 nel Lazio, 1.976 in Campania, 1.483 nella Provincia autonoma di Trento, 1.756 in Puglia, 1.206 in Friuli Venezia Giulia, 1.544 in Sicilia, 1.211 in Abruzzo, 1.112 nella Provincia autonoma di Bolzano, 864 in Umbria, 675 in Sardegna, 610 in Calabria, 540 in Valle d'Aosta, 225 in Basilicata e 131 in Molise.

Il capo della Protezione Civile, Borrelli, ha sottolineato che sono ancora in calo i numeri dei nuovi morti e quelli dei nuovi ricoverati. In relazione a quest'ultima dichiarazione, peraltro ripetuta ormai da alcuni giorni, va detto che in una trasmissione di approfondimento del pomeriggio, Tagadà in onda su La7, è stato intervistato un medico di base del bergamasco che ha in cura, presso le loro abitazioni, pazienti non ancora sottoposti a tampone, ma a giudicare dai sintomi molto probabilmente affetti da Covid-19, polmonite compresa. 

Dalla Protezione civile continuano a parlare di trend in calo, mentre  servizi televisivi ci mostrano pazienti che in ospedale o non vanno oppure non riescono ad arrivare in tempo. In questo momento, quanti ci informano sull'andamento dell'epidemia e quanti - seppure con tutte le cautele del caso - riportano notizie dai vari focolai d'infezione danno l'impressione di descrivere due mondi paralleli. 

L'unica cosa certa è che il 3 aprile la quarantena non finirà e sarà protratta almeno fino a metà mese. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo oggi in Parlamento con una informativa sull'emergenza Covid. 

Il ministro ha annunciato la decisione  del Governo di confermare fino al 13 aprile tutte le misure di limitazione delle attività economiche e sociali e degli spostamenti individuali, precedentemente adottate.

"Non solo non dobbiamo abbassare la guardia – ha sottolineato il ministro – ma per un periodo non breve occorrerà gestire la transizione, graduando le misure e conservando le pratiche adottate per evitare nuovi focolai: è l'unica strada realistica e praticabile per riaccendere i motori dell'economia e riconquistare libertà e socialità. L'Italia dovrebbe essere orgogliosa del lavoro fatto che è stato riconosciuto dall'OMS, con cui la relazione è continua e proficua".  

Naturalmente, prima del 13 aprile, il ministro o chi per lui ci informerà che la quarantena dovrà essere estesa almeno di altri 15 giorni, fino alla fine di aprile... nella speranza che nel frattempo l'epidemia abbia raggiunto il "famoso" picco e non si sia estesa con altrettanta virulenza al resto d'Italia... In una regione come la Calabria dove la "gestione" della sanità sembra affidata a personaggi da avanspettacolo (come mostrato in un recente servizio di Report, Rai 3), avrebbe conseguenze tragiche.

Oggi il quirinale ha reso noto che in questo periodo Sergio Mattarella riceve quotidianamente numerose lettere, soprattutto via e-mail, da parte di singoli cittadini, di sindaci, di associazioni, nelle quali si esprimono considerazioni, preoccupazioni, suggerimenti, proposte, rilievi critici: "Il Presidente della Repubblica, nell'impossibilità di rispondere personalmente a tutti coloro che a lui si rivolgono, li ringrazia molto ed esprime a ciascuno la sua personale vicinanza in questo periodo così travagliato della storia della nostra Repubblica, nella certezza che supereremo, assieme, questo difficile momento". 

Al di là della risposta di Mattarella, sembra che stiano crescendo sempre più le  perplessità degli italiani di fronte alla gestione di questa crisi.