Nel corso della sessione plenaria del Parlamento Europeo, Denis Nesci, eurodeputato di FdI, e membro della commissione Econ, in qualità di relatore ombra ECR per il Rapporto sulla BCE, ha evidenziato l’importanza della stabilità dei prezzi per combattere l’inflazione e favorire un ambiente economico propizio a investimenti, crescita e occupazione. Nesci ha anche trattato il tema dell’euro digitale, chiarendo che dovrà affiancare il contante senza sostituirlo, garantendo la privacy dei cittadini e promuovendo l’inclusione finanziaria. “È essenziale che la BCE adotti politiche che riflettano le reali necessità di famiglie, imprese e consumatori. Un approccio pragmatico e basato sul buon senso è fondamentale per tutelare l’interesse pubblico” – ha dichiarato Nesci, aggiungendo l’importanza di un dialogo continuo con i parlamenti nazionali e la promozione dell’educazione finanziaria. In presenza di Christine Lagarde, presidente della BCE, Nesci ha concluso che è necessario migliorare l’efficacia delle azioni della BCE, promuovendo un equilibrio tra la stabilità economica e il benessere dei cittadini, al fine di rispondere alle sfide quotidiane. Il rapporto evidenzia quali sono stati i punti di forza e quelli di debolezza della politica della Bce, alle prese con i noti problemi di alta inflazione, che hanno contraddistinto questi ultimi due anni in Europa.
"Negli ultimi quattro anni l'Unione europea ha dovuto affrontare livelli di inflazione eccezionalmente elevati. L'aumento dei prezzi dell'energia ha avuto un effetto a cascata sull'economia, causando un aumento dei prezzi al consumo. In quanto istituzione incaricata di mantenere la stabilità dei prezzi nella zona euro, la Banca centrale europea (BCE) ha la responsabilità di affrontare la questione e di agevolare un rapido ritorno a prezzi stabili. Tuttavia, la Banca centrale ha impiegato più di tre anni per riportare l'inflazione a livelli normali, a differenza di quanto accaduto negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve è riuscita a controllare più rapidamente l'inflazione." si legge nel rapporto.
Nel rapporto si evidenzia anche come il recente calo dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) e dell'inflazione di fondo sia certamente un segnale incoraggiante. È tuttavia importante osservare che la risposta iniziale della BCE è stata tardiva e incerta, il che ha consentito all'inflazione di aumentare oltre il necessario. "È evidente che negli ultimi anni i modelli della BCE si sono rivelati poco efficaci e che dovrebbero essere radicalmente rivisti e migliorati. Con la normalizzazione dei livelli di inflazione è indispensabile che la BCE riduca i suoi programmi di acquisto che, tramite politiche non convenzionali, sono di fatto equivalsi a finanziamenti monetari. Sebbene tali programmi fossero legalmente ammissibili, la BCE dovrebbe rispettare lo spirito del trattato UE, che vieta il finanziamento monetario dei governi europei."
Su un piano più fondamentale, la relatrice sottolinea l'importanza dell'indipendenza della Banca centrale. "Per evitare interferenze politiche nel suo mandato volto a conseguire la stabilità dei prezzi, alla Banca centrale è stata riconosciuta l'indipendenza statutaria". Tale autonomia consente alla BCE di concentrarsi sui propri obiettivi senza essere esposta a pressioni esterne, il che implica che si astenga dal prendere decisioni politiche. La relatrice ritiene che tale principio sia essenziale per salvaguardare l'integrità della moneta comune e della sua autorità emittente. Nella pratica, ciò si applica agli obiettivi secondari della BCE, che mirano a sostenere gli obiettivi più ampi dell'Unione europea. È essenziale che la BCE persegua tali obiettivi senza distogliere l'attenzione dalla sua preoccupazione primaria, ossia la stabilità dei prezzi, o senza cedere a motivazioni politiche. La relatrice ritiene che la BCE dovrebbe pertanto limitarsi a promuovere un contesto macroeconomico stabile, caratterizzato da livelli di inflazione bassi e prevedibili.
Inoltre, sempre secondo quanto si legge nel rapporto, la BCE sta compiendo progressi per quanto riguarda l'euro digitale. "Tale iniziativa offre vantaggi evidenti, tra cui una maggiore autonomia strategica e una migliore inclusione finanziaria. Tuttavia, è importante sottolineare che l'euro digitale dovrebbe integrare, non sostituire, il denaro contante."